martedì 22 settembre 2009

QUELLA VOLTA CHE IL PUPILLO DI BREZNEV CI PROPOSE LA PATTA

LA CURIOSITA' - Ritornata per re Karpov la sua epica sfida mondiale di scacchi con Kasparov, riaffiorano i ricordi d'un pesarese che nel 1991 fu chiamato alla sua corte


Sì, foss'anche davanti a 64 caselle di cui 32 chiare e 32 scure, a volte ritornano. Eccoli, allora, di nuovo di fronte gli eterni sfidanti Anatolij Karpov e Garry Kasparov.

Karpov e Kasparov di fronte nella loro ultima sfida

Ripetutamente incoronati primi fra tutti, i due geni degli scacchi, ripropongono da ieri (21 settembre) a Valencia il loro eterno duello che ebbe inizio a Mosca 25 anni fa. La cosa ci colpisce particolarmente perché fa riecheggiare alle nostre orecchie quell' "Ai offer dròu" ("I offer draw", e cioé: "offro la patta") che Karpov ci rivolse a Modena con la sua vocina in falsetto nel gennaio del 1991, quando lui aveva 40 anni e noi 46. Figurarsi se non accettammo la proposta di pareggiare la partita della vita contro un pluricampione del mondo! Ricordo che alla mossa di apertura di Karpov (due passi del pedone di donna del Bianco) risposi simmetricamente, vale a dire con due passi del mio pedone di regina e la cosa dette origine ad una italianissimo impianto di gioco detto Difesa Ortodossa. Oggi datosi alla politica come uno dei maggiori oppositori di Putin che lo ha fatto imprigionare per ben due volte nel 2007, Garry Kasparov avemmo modo di conoscerlo a Reggio Emilia nel gennaio 1992, quando la ospitale città emiliana riuscì a radunare, per festeggiarli, tutti campioni del mondo viventi. Fatta eccezione d'un irriconoscibile Fischer (scomparso nel gennaio 2008) introvabile perché perché uscito di senno. Tornando invece alla prima epica sfida fra Karpov e Kasparov, va ricordato che, assegnandosi il titolo al conseguimento delle 6 vittorie indipendentemente dai pareggi, il primo venne a trovarsi in vantaggio per 5 a 0. Umiliante cappotto per Garry, quindi? Macchè! Incredibile ma vero, da quel momento entrò in crisi e non riuscì più a vincere, finché, sul 5 a 3 e 40 patte dopo cinque mesi di lotta, il match fu annullato da una Federazione del tutto asservita al volere dell'establishment sovietico (non a caso Karpov fu beniamino del segretario del PCUS Leonid Breznev). Appena andata a ricominciare, la sfida di Valencia dimostra che se l'URSS non c'è più, il muro è caduto e il mondo è cambiato, loro, Anatolij Karpov e Garry Kasparov, sono ancora lì. A rinverdire gli anni di chi scrive e a riaffermare, gattopardescamente, che davvero tutto si modifica perché nulla cambi.

Leone Pantaleoni

MATTEO RICCI? L’ARCIMICETTO!

Leone Pantaleoni dedica dieci scherzosi anagrammi onomastici al giovane presidente della Provincia
Matteo Ricci
Per alleggerire il peso del suo non lieve gravame politico e amministrativo, tratti dalle 11 lettere del nome e cognome, dedico all’inesauribile Matteo Ricci i dieci anagrammi onomastici che seguono:
1) Arcimicetto (in barba al topo Jerry, giurano che al cinema facesse tifo sfegatato per gatto Tom)
2) Mi riaccetto? (dubbio umanissimo dopo un cambio di mansioni)
3) Temo critica (forse ammissione non encomiabile, ma di certo sincera)
4) Cimice rotta (che vi sian intercettazioni in Provincia?)
5) Come ricatti! (riferito a chi?)
6) Trema coi tic (se tesi, i nervi invecchiano anzitempo anche a lui)
7) Cerca i motti (frasi fatte, sempre utili per farcire il discorso di circostanza)
8) Temi accorti (quelli del dico e non dico del politico navigato e dunque prudente)
9) Ceci ma rotti (tombola natalizia in famiglia, circolo ARCI, parrocchia, o il vecchio gioco della Carrà? Oppure semplice metafora al testosterone di spazientito che non vuol essere volgare?)
10) Metti carico! (dopo nove anagrammi come i precedenti, una briscoletta in quattro è quel che gli ci vuole!)


Leone Pantaleoni

domenica 20 settembre 2009

OCCHIO AL 20-09-2009 CHE SI SPACCA A META’ COME UNA MELA

Occhio alla data di oggi che, scritta in numeri, fa 20-09-2009. Vale a dire una sequenza di otto cifre che, spaccata a metà come una mela, dà 2009 e 2009. D'accordo, non giunge al grado di fascinazione d'una combinazione palindroma, come lo furono ad esempio il 10-02-2001 e il 20-02-2002, e come lo saranno il 21-02-2012 e il 21-12-2112, che, appunto, si leggono allo stesso modo da sinistra a destra e da destra a sinistra, ma è pur sempre una combinazione. Va da sé che la situazione analoga precedente al 20-09-2009 risale al 20 agosto dello scorso anno, mentre quella prossima si verificherà il 20 ottobre del 2010. Una coppia di numeri, dunque, in gruppi di quattro cifre il 20-09-2009. E la coppia, oltre ai più svariati, rimanda a concetti i più ancestrali, primo fra tutti i seni materni dai quali si sugge linfa vitale. Sarà forse per questo che proprio un 20 settembre è venuto al mondo quel prorompente campione di femminilità che risponde al nome d'arte di Sofia Loren? Tolti gli zero, di 2009, restano il 2 e il 9, dove il 2, simbolo innanzitutto di alternativa e – ahinoi! - ambiguità, è anche numero della femminilità. I simboli yin e yang della bandiera sudcoreana, con le sue molte simmetrie e simmetrie spezzate, fa pensare a un mondo di sottili complementarietà.
la bandiera coreana
con il simbolo dello yin e quello dello yang
.
Sul 9, invece, numero del cambiamento (la parola indoeuropea che lo indica è associata al nuovo attraverso il novem-novus dei latini), echeggiano sinfonie sinistre: Beethoven morì prima di completare la decima e Bruckner non finì la nona; e forse, temendo lo stesso non augurabile destino, Mahler, scaramanticamente, non chiamo nona la sua sinfonia Das Lied von der Erde (Il Canto della Terra), con il risibile risultato che quella che poi chiamò nona, e che cominciava col suo fievole battito del cuore, si rivelò davvero l'ultima portata a compimento. Ragion per cui il 9, numero che ne completa il quadrato delle 81 caselle, è meglio trasferirlo subito dal funesto pentagramma alla innocua griglia del Sudoku.

Leone Pantaleoni

lunedì 14 settembre 2009

UN EDIPO COL GREMBIULINO

Per chi suona la campanella? Ma per l’enigmista, naturalmente
Se Celentano scriveva scuola con la 'q' e l'Infinito di Leopardi è leopardare; se la cartolina, che fu rimandata, si consola pensando alla biglia che fu bocciata; se il professore di chimica annuncia ai suoi scolari che cominceranno l'anno cogli ioni e cogli ioni lo finiranno, davvero c'è poco da stare allegri: urge, immediato, il ritorno dai banchi di sabbia a quelli di legno o di fòrmica. Curiosa parola 'scuola' per l'enigmista: fa rima con 'aiuola' che al plurale è 'aiuole'. E ad aiuole, tolta la elle, restano tutte e cinque le vocali e per tale ragione si dice panvocalica. Proprio come 'lavagna' è invece monovocalica. Se per perdita di consonante 'scuola' diventa 'suola', per cessione di vocale 'suola' si riduce dapprima a 'sola' e quindi alla nota 'sol'. E se a ‘sol’ cade la elle, resta un 'so' che per l' insegnante di lettere è il presente del verbo sapere e per il chimico è formula dell'anidride solforosa. Per cessione di vocale 'scuola' diventa 'scola': voce del verbo scolare se la esse è minuscola (ci veniva da scrivere minu ... scuola), se la esse è maiuscola, è il cognome di un Ettore regista e sceneggiatore. A proposito di 'scolare', si noti il bisenso fra il sinonimo di 'alunne' e l'infinito del verbo che poco prima di pranzo s'addice alla pastasciutta. Orribile burocratese di 'informola', per aggiunta di consonante 'scuola' diventa lo 'scusola' che sta per 'la scuso'. Dall’Alta Val del Foglia al Montefeltro, anagrammando 'alunno', che poi significa riposizionarne le 6 lettere, si ottiene la ridente cittadina di Lunano. Per passare quindi alla città di Raffaello facendo cosa analoga con 'grembiulino' ('meglio Urbin!'). Sinonimo di scuola è la parola 'banco' che, oltre a esser come già detto di legno o di fòrmica, può comporsi di ghiaccio o sabbia, oppure di coralli; e può riferirsi alla vendita o al lavoro. Oppure a colui che prende le giocate del lotto o dà le carte del mazzo. Il tutto senza dimenticare l’argentato banco di acciughe e quello dorato dei pegni. Fino a tener nella dovuta considerazione il banco di nebbia del compianto colonnello Bernacca; nelle giornate autunnali a venire e, in special modo, in quelle invernali a seguire.

Leone Pantaleoni

sabato 12 settembre 2009

4 ANAGRAMMI PER DE GREGORI


Nato un 4 di aprile come mia figlia Chiara di cui è cantautore il più amato e in occasione del premio "Città del diario" che riceverà domenica 13 settembre 2009 a Pieve Santo Stefano (dove la Toscana sfiora l'Emilia Romagna, l'Umbria e le Marche), dedico a Francesco De Gregori gli anagrammi onomastici (tratti dal suo nome e cognome) che seguono:

FA CORRER SCENE D'OGGI

(sempre attuale)


DECRESCE OGNI FRAGOR

(delicato su temi gravosi)


OR S'ARRENDE, OR FRIGGE

(maestro dei voluti contrasti)


REGGERO' SFRECCIANDO

(in Buonanotte fiorellino, seppur col groppo in gola, vola come un angelo).


Leone Pantaleoni

CAGLI HA UNA NUOVA STELLA NASCENTE: EDOARDO SANGUINETTI

Scacchi Under 20 tra Bosso e Burano, pieno successo della ottava edizione

Dopo Ubaldo Tomassini, la Cagli scacchistica ha una nuova stella nascente. Si tratta di Edoardo Sanguinetti, il quale, dopo aver conseguito l'ambita prima categoria nazionale, s'è aggiudicato l'8° torneo Under 20 organizzato dalla locale Associazione e disputatosi nella magnifica terrazza all'aperto del Ristorante La Lanterna (già Hotel Pineta). Nei 7 turni, il cui tempo di riflessione era di 30' ciascuno a partita, Edoardo ha collezionato 6 vittorie ed un pareggio col 2° classificato, il perugino Mirko Trasciatti, che ha fatto gli stessi suoi punti ma con un coefficiente di spareggio inferiore di un solo punto. Al terzo posto, distanziata di 2 punti, la coppia locale Daniel Battistelli e Luca Niger. Entrambi meritevoli di lode, primo degli Under 15 si è piazzato il cagliese Eugenio Donini davanti all'urbaniese Matteo Boccali. Nella categoria Under 10, successo di Francesco Fiorucci (p.7 su 7!) davanti ad Emanuele Maggioli (p.5) e Tommaso Baldarelli (p.4). Arbitrati da Marco De Sanctis e Manlio Tomassini, ben 28 i partecipanti, numerosi dei quali provenienti dalle umbre Perugia e Foligno e dalle marchigiane Jesi e San Benedetto del Tronto. Sponsor della manifestazione l'Impresa Vernarecci, la Banca Marche e la Ditta Cagliplast.

il gruppo dei partecipanti

(i tre con la coppa in mano

sono i vincitori di categoria)

con, accosciati, i fratelli Pantaleoni.

A consegnare i premi, oltre al presidente Francesco Maria Pantaleoni e al preparatore giovanile Giovanni Diani, anche l'enigmista Leone Pantaleoni, fratello di Francesco Maria e presidente onorario dell'Associazione.

SUPERENALOTTO? UN TORTO PALESE!

Il sorprendente anagramma di Leone da Cagli premiato da Ennio Peres, il giocologo più famoso d'Italia

Ci voleva un "Superenalotto" per far fare un super nove a Leone Pantaleoni, il Leone da Cagli della Settimana Enigmistica. L'anagramma della parola "Superenalotto", ovvero il riposizionamento delle lettere del termine nella significativa frase "Un torto palese", gli ha fatto appena vincere il premio per il miglior anagramma su parola di 13 lettere messo in palio da Ennio Peres, il giocologo più famoso d'Italia (genio enigmistico e matematico che partecipò al primo quiz televisivo precedente l'avvento di Mike Bongiorno) autore di enigmi, libri e del cruciverba più difficile del mondo. Con tale riconoscimento Leone porta a nove le medaglie del suo carniere, penultima delle quali il concorso autori di rebus Brighella 2008 e prima in ordine d'importanza quella della Settimana Enigmistica del 1985.


La curiosità sta nel fatto che lo stesso Peres aveva coniato ben 117 anagrammi (sì, centodiciassette!) della parola "Superenalotto", ma tra questi mancava all'appello il più sorprendente, ossia "un torto palese". Morale della favola: la evidente colpa è quella di buttar soldi in quella cornucopia della dea Fortuna che è, appunto, il Superenalotto. Un torto palese ma anche un po' fanese, a quanto pare.

Per via dell’anagramma di leone da Cagli
il Superenalotto è … un torto palese,
ma a causa della dea Fortuna, anche un po’ fanese.


venerdì 11 settembre 2009

8 ANNI DOPO L’INFERNO DELLE TORRI GEMELLE

Anche i pesaresi ricordano bene dove fossero e cosa stessero facendo nell’apprendere la terribile notizia.

C'è da scommetterlo, a otto anni di distanza dall'infernale attentato alle Twin Towers, davvero tanti sono coloro - e non fanno certo eccezione i pesaresi - che ricordano perfettamente dove si trovassero e cosa stessero facendo nell'apprendere la notizia. Proprio come l'orologio della stazione di Bologna 21 anni prima, la nostra memoria s'è fermata a rendere eterni quegli agghiaccianti attimi. Otto anni dunque, un numero derivato da 2 elevato alla potenza di 3, al cubo insomma, e se cubo s'intende sinonimo di solido (si veda la parola cubatura), il rimando a quei parallelepipedi che erano le torri gemelle, è del tutto legittimo. Contestata per i suoi pretesi legami con le credenze popolari e dunque con la superstizione e minuziosamente analizzata da gnostici, teologi, cabalisti e pitagorici, la numerologia è scienza che studia il significato esoterico dei numeri. Figurarsi allora se non si sia buttata a pesce su un piatto così appetibile come quel fatidico 11-9-2001. E soprattutto dall'11. Dove 11 sono le lettere che compongono le parole New York, Afghanistan e The Pentagon e i nomi Ramsin Yuseb (primo attentatore nel '93) e George W. Bush. Dove New York è lo Stato n.11 dell'Unione, così come il n.11 era quello del volo del primo dei due aerei kamikaze che, non bastasse, conteneva 92 passeggeri (9+2=11). E ancora, dove 254 sono le vittime degli aerei, e 254esimo giorno dell'anno è l'11 settembre (2+5+4=11). Inoltre fa 11 la somma delle cifre della data dell'attentato di Madrid dell'11-3-2004. Attentato che, guarda caso, è avvenuto 911 giorni dopo quello di New York. Ad appesantire il carico da ... 11 ci si mette anche la somma delle cifre della odierna data 11-9-2009. Che fa, appunto, 31. Quel 31 che è l'undicesimo dei numeri primi che viene subito dopo un 29 la somma delle cui cifre dà 11. E 31 è il numero del casco del pompiere (firefighter) della foto, eroe che tra la polvere nera di Ground Zero, oltre al sudore, ha versato anche le lacrime.


Leone Pantaleoni
31 è la somma delle cifre della data 9-11-2009
ma anche il numero del casco del firefighter della foto,
eroe che tra la polvere nera di Ground Zero,
oltre al sudore, ha versato anche le lacrime.

giovedì 10 settembre 2009

L'UOMO DELL'ALLEGRIA DELLA VITA CHE ERA ALLERGIA PER LA MORTE

Quella volta che Mike ringraziò in trasmissione Leone da Cagli

Una curiosità su Mike Bongiorno vietata ai minori: bisogna infatti avere almeno trent'anni per ricordare che "Mister Allegria"condusse dal 1981 al 1990, affiancato da deliziose vallette quali Eleonora Brigliadori e Susanna Messaggio, un numero esorbitante di puntate di "Bis". Nel corso della fortunata trasmissione il gioco principe era quello finale, ovvero la proposizione di un rebus. "Rebus che inizialmente non si vedeva" spiega l'enigmista di casa nostra Leone Pantaleoni "semplicemente perché l'ampio quadrante che lo conteneva, proprio come un puzzle, era suddiviso in tante tessere numerate che andavano scoprendosi man mano che i concorrenti superavano le varie prove. Significa che a ciascun ostacolo scavalcato, il numero corrispondente scompariva mostrando la parte sottostante della figura del rebus, fino a scoprirlo del tutto o quasi".
Ma il 'Leone da Cagli' della 'Settimana Enigmistica' ha qualcos'altro da aggiungere "Sì, fu quella volta che una mia cugina residente a Foggia si affrettò a riferirmi che, durante la trasmissione (in onda dalle 12 alle 12 e 30, quando non ero in casa), il grande professionista trovò il tempo di citarmi, ringraziandomi. Ricordo che a Mike avevo inviato, con dedica, una copia del libro "Centorebus" contenente, appunto, cento miei rebus scelti tra quelli fino ad allora (il 1978) pubblicati dalla 'Settimana'. E siccome lui amico del rebus lo è stato davvero, ma prima ancora della vita (ha praticato sport subacqueo, alpinismo, fino al sulky all'ippodromo di San Siro), gli dedico con commozione la chiosa che segue: le 8 lettere della sua parola magica 'Allegria!' si riposizionano in 'allergia'. Ovvero la reattiva repulsione che ‘Michelino’ Bongiorno, più d'ogni altro, nutriva per la morte".

Il presentatore mentre esclama

la fatidica parola 'Allegria!',

le cui lettere si riposizionano in 'allergia':

quella che lui, più d'ogni altro, nutriva per la morte".

LA PROVA DEL NOVE, NOVE, NOVE

Data fatidica doppia la reiterazione del numero perfetto

Nove settembre duemilanove. Che, scritto in cifre, fa 9-9-09 e di cui, stante la volatilità dello zero, non restano che i tre 9. La qual cosa, numerologicamente parlando, chiama in causa col 9 anche il 99 e il 999. Rimandando sia al sacrificio di Cristo che al periodo di gestazione della donna (non per nulla, nella Smorfia Napoletana rappresenta la figliolanza), il 9 è simbolo antitetico di morte e di vita. Narrano i Vangeli che Gesù agonizzò sulla croce dall'ora sesta all'ora nona e l'ora sesta sono le nostre nove del mattino. Per Dante 9 è numero perfetto che egli s'affretta ad attribuire a Beatrice con una sorta di gioco enigmistico. Beatrix termina infatti con le lettere IX che sono il 9 latino. In matematica il 9 ricorda la fatidica prova e, moltiplicato per qualsivoglia numero intero o elevato a qualsivoglia potenza, dà un risultato la somma delle cui cifre resta sempre 9. Nella Teologia del poeta greco Esiodo 9 giorni e 9 notti sono la misura del tempo che separa il cielo dalla terra e la terra dall'inferno. Nella mitologia 9 sono le muse nate da Zeus in 9 notti d'amore. Nell'occultismo il 9 è Lucifero e nel mondo della canzone italiana 9 è il titolo di un album di Ramazzotti del 2003.

Eros Ramazzotti

nella copertina del suo Album intitolato 9.

Per concludere, una invitante supposizione: che la battaglia di Teutoburgo, combattuta nell’autunno dell’anno 9 e che frenò l’espansione romana oltre il Reno, sia avvenuta nel giorno 9 di settembre? Ovvero proprio il 9/9/9?
E se la battaglia di Teutoburgo
fosse avvenuta proprio il 9/9/9?
Passando al 99, va premesso che si tratta di numero palindromo (si legge allo stesso modo nei due sensi) e che il suo reciproco 1/99 è facile da ricordare perché è 0,01010101 dove lo 01 si ripete all'infinito. Curioso il fatto che 99 sia numero della città dell'Aquila, la cui pianta corrisponde a quella di Gerusalemme se ruotata di 180 gradi. Numero atomico dell'elemento chimico dedicato al padre della relatività, nel calcio il 99 è il numero sia di Antonio Cassano che di Cristiano Lucarelli.

Antonio Cassano
mentre esibisce il suo numero 99
Infine, il 999. Per parlare del quale bisogna partire dal 333. Che, se moltiplicato per uno, è simbolo della unità di Dio, se raddoppiato è mistero della incarnazione del Verbo e, se triplicato, rappresenta il mistero trinitario. A dimostrazione dell'eterna lotta fra bene è male, il 666 è sia il numero della Bestia (Apocalisse) che dell'Agnello mistico (Bibbia).
Leone Pantaleoni

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01) Crittografia (frase: 7 6)
B S

02) Crittografia (frase: 7 7)
DB HPO

03) Crittografia (frase: 4 2 4)
NOME DELL'AT.ORE BANFI

04) Crittografia (frase: 4 10)
- CATINO -

05) Crittografia (frase: 7 2 5)
- QUI.T. LETTERA .. UN ALFABETO -

06) Crittografia (frase: 5 2 4)
- CH.SSA' -

07) Crittografia (frase: 8 7)
- VR VR VR VR TO -

08) Crittografia (frase: 3 4 4)
- TELEFONATEMI! -

09) Crittografia: (frase: 6 1 2 1 4 2 = 2 4 1 3 6)
D... DI NASCITA

10) Crittografia: (frase: 4 4 2 2 2 = 6 8)
IN QUEL PO.TO

11) Crittografia (frase: 8 2)
SONO RIMASTO LI’

INVITO AI CAGLIESI

INVIATEMI UN COMMENTO COL VOSTRO NOME, VI FARO' L'ANAGRAMMA.

GLI ANAGRAMMI DEI CAGLIESI

chi sono questi ?

(nome: 9, 8) = "PANCETTA CON SFREGI" Piercing mal eseguito?

(nome: 7, 7) = "RE FRA LE DOMANDE" Novello Mike Buongiorno?

(nome: 5, 7) = "CARDAR ALBERI"
Ma non era la lana?

per le soluzioni...