un'usanza assai diffusa anche dalle nostre parti.
E' a cominciare dalla parola Natale che sfavilla di luci il Natale. Infatti, per cambio di consonante, da Natale si passa a naVale, naSale e Fatale.
Per cambio di vocale, da Natale si va a iatale (un tipo di ernia).
Proseguendo, la parola 'Natale' s'incastona perfettamente nelle frasi:
staNATA / LEpre, emaNATA / LEgge, balleriNA / TALEntuosa e inNATA / LEtizia.
Per riposizionamento di lettere (anagramma) da Natale si ottiene 'altane' (tipici terrazzi veneziani). Con nomi derivati dal Natale, ricordiamo la scrittrice Natalia Ginzburg, lo storico e critico letterario Natalino Sapegno, l'attrice americana Natalie Wood (protagonista del Musical West Side Story), il cantante Natalino Otto e la giornalista Natalia Aspesi. Per via del cognome, nel calcio spicca l'attaccante dell'Udinese Antonio di Natale.
In un brano omovocalico (significa contenente un solo tipo di vocale che nella fattispecie è la 'a') che descriva il 25 dicembre può aversi: 'Amara data, Satana: tanta calca va alla cara stalla, all'amata casa, alla santa capanna!'.
Passando dal sacro al profano, al top del top delle freddure (è proprio il caso di dirlo) staziona inamovibile il titolone di giornale a carattere cubitali (Arrestato Babbo Natale perché colto con le mani nel sacco).
Facendo leva sul bisenso che è gioco enigmistico a tutti gli effetti, nel caso dovessero chiedervi cosa fanno di nascosto sotto l'albero la Regina d'Inghilterra e il Re di Spagna, non abbiate timori reverenziali nel rispondere: - I regali! -.
Infine, venendo al mai accantonato multietnico, se nel reparto elettrodomestici di un grande magazzino doveste sentirvi dire: "Gun Tso Sun Tan'Gung Haw Sun", non impressionatevi. Non si tratta degli intraducibili gargarismi d'una malfunzionante lavatrice ma delle parole di un cinese di Canton. Il quale, con un sorriso a trecentosessanta gradi, vi ha appena augurato "Buon Natale!" nella sua lingua.
Leone Pantaleoni
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