All’UNILIT la divertente enigmistica d’un irriverente “Leone da Cagli”
Grazie all'Università Libera Itinerante è tornato a Cagli "Leone da Cagli". A proporre un caleidoscopio di enigmisticherie, alcune delle quali incentrate sulla sua città natale. Con gli estemporanei giochi di parole di Totò ("Sono un uomo della foresta, un forestiero"), han trovato posto Adamo ed Eva ("Loro erano nudi e non se ne vergognavano, noi adesso però esageriamo nel vantarcene", "Loro di frutto proibito ne avevano uno; noi, coi prezzi che corrono, tutti"), la famiglia monovocalica (un brano di 10 righe dove la vocale, che compare 181 volte, è sempre e solo la "a"), e "Pasqua con chi vuoi" ( Un dialogo fra marito e moglie di 30 righe dove tutte le parole del brano cominciano con la "p"); e quindi il menu anagrammato di tutte le portate del pranzo di nozze di Briatore dove ad esempio "Risotto alle verdure di stagione con fiori di zucca e/o scampi", per riposizionamento di lettere, diventa "Due vermi zitti; cacca di pitone furioso al sole; grande sorcio". Tra gli anagrammi dedicati ai cagliesi citiamo il sindaco Domenico Papi (Mendica Oppio) e lo scultore Eliseo Mattiacci (Ma te, sei alticcio?). Infine il Vaccabolarietto (dizionario riveduto e corretto) di Leone dove "addiaccio" viene definito un brutto addio e "arcigno" il Gioacchino Rossini quando non gli girava. In conclusione Leone ha annunciato che Biancaneve sta per morire. Perché ... ha i minuti contati, visto che compare sempre con i 7 nani, che in quanto tali sono piccoli (minuti) e sette (non uno più, non uno meno e cioè contati). Superfluo aggiungere che nella sala gremita non di rado si è riso di gusto.
Grazie all'Università Libera Itinerante è tornato a Cagli "Leone da Cagli". A proporre un caleidoscopio di enigmisticherie, alcune delle quali incentrate sulla sua città natale. Con gli estemporanei giochi di parole di Totò ("Sono un uomo della foresta, un forestiero"), han trovato posto Adamo ed Eva ("Loro erano nudi e non se ne vergognavano, noi adesso però esageriamo nel vantarcene", "Loro di frutto proibito ne avevano uno; noi, coi prezzi che corrono, tutti"), la famiglia monovocalica (un brano di 10 righe dove la vocale, che compare 181 volte, è sempre e solo la "a"), e "Pasqua con chi vuoi" ( Un dialogo fra marito e moglie di 30 righe dove tutte le parole del brano cominciano con la "p"); e quindi il menu anagrammato di tutte le portate del pranzo di nozze di Briatore dove ad esempio "Risotto alle verdure di stagione con fiori di zucca e/o scampi", per riposizionamento di lettere, diventa "Due vermi zitti; cacca di pitone furioso al sole; grande sorcio". Tra gli anagrammi dedicati ai cagliesi citiamo il sindaco Domenico Papi (Mendica Oppio) e lo scultore Eliseo Mattiacci (Ma te, sei alticcio?). Infine il Vaccabolarietto (dizionario riveduto e corretto) di Leone dove "addiaccio" viene definito un brutto addio e "arcigno" il Gioacchino Rossini quando non gli girava. In conclusione Leone ha annunciato che Biancaneve sta per morire. Perché ... ha i minuti contati, visto che compare sempre con i 7 nani, che in quanto tali sono piccoli (minuti) e sette (non uno più, non uno meno e cioè contati). Superfluo aggiungere che nella sala gremita non di rado si è riso di gusto.
A fine esposizione Valentino Ambrosini, responsabile dell'UNILIT cagliese ha consegnato a Leone un'acquaforte dell'artista cattolichino Carlo Migani.
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