Sarà la curatissima barba bianca, sarà quell’argomentare a parole scandite ciascuna come marchio incandescente che s’imprime sulle tavole della legge, sarà quel capo eretto indice di “ostensoriale” superbia, sarà infine la curiosa coincidenza che nel suo cognome ci stanno tutte quante le lettere di Caifa, sta di fatto che ho da sempre visto in Eugenio Scalari la più fedele personificazione di quello scriba e fariseo su cui Gesù si scaglia con inimmaginabile violenza.
Purtroppo, col passare del tempo, l’assommarsi dei fatti – da ultimo il Ratzinger da lui definito modesto teologo – mi confermano come quella prima impressione fosse tutt’altro che ingannevole.
Leone Pantaleoni
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