
A proposito, riposizionando le lettere dell'autoironica chioccia passata dall'àrista ("La prova del cuoco") all'Ariston, si ottiene un "lentina ... collerica" che non rende giustizia né al suo eloquio fluente e né al suo charme coinvolgente. Si noti come nella retorica domanda "L'Ariston ... stonar lì?", le parti separate dai puntini son composte dalle medesime vocali e consonanti. E, sempre in tema di anagrammi, ma stavolta di nomi e cognomi e perciò onomastici, davvero stuzzicanti quelli di cantanti, alcuni dei quali più sessantenni del ... sessantenne San Remo. Ugole e dischi d'oro che, passando per un'avida Fiordaliso (farò i soldi) e un non più vivido Renato Carosone (cantar è oneroso) e quindi per una “rondineggiante” Antonella Ruggiero (garrule note in gola) e una “cenerentoleggiante” Fiorella Mannoia (ero fanalino, ma ...), vanno da un Gianni Morandi di perenne transumanza melodica (anni giramondo) ad un Massimo Ranieri di ritrovata stanzialità catodica (riammesso in RAI). E, sempre in fatto di televisione, il sipario sugli anagrammi può infine calarsi sulla frase "Falsar melodie in TV? Sì!" le cui lettere si riposizionano ne "Il Festival di San Remo".

