Se Bartezzaghi, Peres ed altri affermati enigmisti si occupano del creatore di giochi di casa nostra
Milanese l'uno e romano l'altro, ludolinguista il primo e giocologo il secondo, nonché tutt'e due saggisti di successo, si può senz'altro affermare come Stefano Bartezzaghi ed Ennio Peres siano i due "enigmofili" più famosi d'Italia. Come a dire che se Edipo (simbolo dell'enigmistica) fosse Gesù, essi sarebbero Pietro e Paolo.
laureatosi sotto Umberto Eco, è figlio del compianto Piero
(Pietro all'anagrafe), autore del più famoso cruciverba d'Italia.
che vanta il cruciverba più difficile del mondo.
Ebbene, Bartezzaghi e Peres si sono recente occupati di Leone Pantaleoni. Nel tascabile "L'elmo di Don Chisciotte" ecco cosa scrive il primo del rebus antologico di Leone "Sodoma e Gomorra": "I bei rebus hanno per soluzione delle frasi fatte, ma le frasi fatte non sono infinite e infatti è sempre più difficile fare dei bei rebus. Dopo gli anni d'oro, dai Cinquanta ai Settanta del secolo scorso si è incominciato a pensare che le frasi fatte fossero già sfruttate tutte, ma un rebussista, si è accorto che una frase che non sembrava affatto utile per un rebus in realtà lo era. La frase è "Sodoma e Gomorra", e quel rebussista si è accorto che conteneva un'alternativa che si poteva illustrare con un gladiatore S alle prese con un leone EG: S o doma EG o morrà. Non è la Recherche ma, nel suo genere, è un capolavoro: ed è un capolavoro di creatività perché come direbbe Anassagora "insieme erano tutte le cose (nella fattispecie le lettere di Sodoma e Gomorra) "e l'intelletto le separò e le mise in ordine". Passando ad Ennio Peres, in una sua recensione, egli scrive letteralmente: "Alcune originali trovate di Leone da Cagli sono entrate nella storia dell'enigmistica per aver contribuito ad aprire nuovi e stimolanti filoni di ricerca. Recentemente, egli ha realizzato un opuscolo contenente trenta impegnativi enigmi, tutti molto eleganti. In tema di giochi crittografici, scomodando apprezzamenti del tipo "degno di antologia e rimarchevole e dalla splendida frase", esprimono giudizi lusinghieri su Leone da Cagli anche Atlante e Pipino il Breve, ovvero due tra i più noti e apprezzati "addetti ai lavori" della nostra penisola.
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