sabato 22 maggio 2010

INTER AMATA E ANAGRAMMATA

Premesso che l'anagramma è quel trastullo enigmistico che nel riposizionare lettere di parole o frasi ne forma di nuove, premesso altresì che Inter, a cominciare dall'ambivalente parola terni (combinazioni al lotto e provincia umbra), si anagramma anche in treni, trine e quindi, forme imperative o esortative a parte (entri! o entri, prego!), nella seconda persona al presente del verbo entrare (tu entri), tutto ciò considerato, all'Inter appena salita sul "DC-8" tricolore sinonimo di scudetto numero diciotto, dedichiamo gli anagrammi onomastici (esclusivamente riferiti al nome, cioé) che seguono:
Josè Mourinho = Umorino? Oh, jes!

Diego Milito = egli dio, mito!



Marco Materazzi = corre? Ti ammazza!
e ancora:

Thiago Motta = Totti mago? Ah!
Javier Zanetti = E va' tir, anzi, jet!
Cristian Chivu = Vani trucchi? Sì!
Mario Balotelli = L'omertà o l'alibi.
Quindi, se per Maicon c'è un più che sintetico "macinò" che può permettersi di sottintendere il complemento oggetto e per Lucio c'è un "colui..." che poco dice ma molto lascia intendere, decisamente al di fuori dell'ambito squisitamente sportivo si collocano gli anagrammi d'un Esteban Cambiasso (Cinema e Boss? Basta!) in veste di maniaco cultore di film di gangster, d'un Ivan Ramiro Cordoba (Birmania? Vado, corro!) nell'abito del turista patito per i viaggi esotici e di un Walter Samuel (a wurstel? Male!) nei panni, stretti a quanto pare, d'un ghiotto divoratore di salsicciotti viennesi.

E se decisamente un po' sopra le nuvole e un po' sopra le righe risulta essere il surreale e poetico anagramma di Samuel Eto'o (esule atomo), ci pensa quello del presidentissimo Massimo Moratti (Rito? Somma stima!) a riportarci coi piedi saldamente appoggiati alla nuda terra.


Leone Pantaleoni

IDEE & OPINIONI

Poeta e scrittore scomparso il 18 maggio scorso, pochi sanno che Edoardo Sanguineti era profondo cultore d'arte edipica.
Non è dunque un caso che nel 1998 fu insignito del Premio Capri dell'Enigma, quel massimo riconoscimento che chi scrive il presente articolo sfiorò soltanto due anni dopo. Irresistibile consonanza fra letteratura e ludolinguistica, succede con Sanguineti quello che accade ad esempio con Umberto Eco. Curioso, sorprendente ma anche sdrucciolevole terreno, l'enigmistica è quella giocosa scienza in cui a ripetere velocemente la parola jonico (provate a farlo) la si trasforma in "cojoni". Oppure dove, meno banalmente, la pronuncia di "signora che soffre" può leggersi anche "signora che s'offre". Come a dire che per un piccolo apostrofo, sulla scia della sibillina virgola dell'ibis redibis e del punto che fece perdere la cappa a fra' Martino, si può passare da una partoriente ad un'escort. Riferite alle celluline celebrali, sempre l'enigmistica ne richiede concertazione e concentrazione. Come nel caso del "quotidiano di gran formato" che, invece del "Corriere della Sera" cela la croccante soluzione "pane". Sottolineato il chiaro rimando al Padre Nostro (quotidiano), quel "gran" sta infatti per grano e non per grande. Identica cosa dicasi di "lavora d'ago fino a mezzanotte per sistemare le mutande rotte". La mamma, la nonna o la zia che rammendano? Macché! Si tratta piuttosto della bussola, il cui ago indica sempre il nord (mezzanotte) e le cui mutande rotte sono i mutevoli tragitti percorsi dalle navi. Qualche grammo di materia grigia in più c'è da spendere dinnanzi al tavolo della roulette, con un "Rien ne va plus" che sottintende un "Bando di concorso alle poste". Infatti chi non sa che il "rien ne va plus" impedisce (bandisce) di partecipare (concorrere) alle puntate del gioco (poste)? Tornando infine al Sanguineti di partenza, alle introvabili parole che ripetano tre volte consecutive gruppi di due lettere (capopopolo e patatata), egli vi ha aggiunto un sorprendente "antititini". Ah, pregandovi di risparmiarcelo, patatata significa colpo inferto con una patata.
Leone Pantaleoni

martedì 18 maggio 2010

PIOGGIA

Musa della Poesia l'una e della Musica l'altra, Euterpe e Calliope debbono stavolta starsene costantemente e scomodamente acquattate sotto un capiente parapioggia. E devono magari farlo con il D'Annunzio de La pioggia nel pineto e il Verlaine della Canzone d'Autunno la prima, e con il Modugno di Piove e il Morandi di Scende la pioggia, la seconda. Di robusto e spazioso ombrello deve premunirsi anche l'innamorato Gene Kelly di Cantando sotto la pioggia, dacché quest'anno Giove Pluvio ci si è messo di brutto.
Al punto da ricordarci ora dopo ora, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese e stagione dopo stagione, come pioggia e autunno non finiscano mai. Essendo che l'autunno 2010 si sta dimostrando di 212 giorni (dal primo ottobre al 30 giugno), qualcuno dovrà prendersi la briga di opportunamente rivedere e correggere quell'adagio che fa "30 dì conta novembre con april, giugno e settembre, di 28 ce n'è uno, tutti gli altri ne han 31". Inoltre, senza scomodare l'arciabusato "Non ci son più le mezze stagioni", si può chiosare col dire che mai come di questi tempi, pardon maltempi, la Primavera che non c'è più è davvero sinonimo di ... prima v'era. Di fronte a tanto, anche l'enigmista si trova privo di frecce nella faretra e se proprio come tutti brama il sole, deve come tutti andare a cercarselo nel vocabolario. E cioè laddove sono ospitati ulteriori termini di rinforzo come "asole", "isole", "soletta" e "solerte". A questo punto ci viene il sospetto che il sublime pittore Angelico fosse detto Beato non perché santo frate ma perché nato a Fiesole, visto che anche dentro la parola Fiesole ci si trova la parola sole. Parimenti da rivisitare il noto proverbio che in versione femminista fa "Meglio sole che male accompagnate". Viene infatti da domandarsi se quel sole, invece del contrario di accompagnate, non stia piuttosto ad indicare l'astro attorno al quale gira con i restanti pianeti la Terra. Una Terra così bagnata che ormai altro non è se non fango.

LEONE PANTALEONI

domenica 16 maggio 2010

10/05/2010 - CIRCOLO STAMPA PESARO Lunedì 10 maggio alle 18, nell’auditorium di Palazzo Montani Antaldi, consegnati i Premi 2010 a Gianni D’Elia, Ivano Dionigi, Leone Pantaloni e Marcello Signoretti.

Gianni D'Elia

Ivan Dionigi Leone Pantaleoni

Marcello Signoretti

E’ dal 1964 (sia pure con qualche interruzione) che il Circolo della stampa di Pesaro assegna un premio a personaggi che si sono distinti nei settori della cultura, dell’arte, dell’imprenditoria e dello sport. I premiati di quest’anno sono Gianni D’Elia (perché la sua poesia è ormai una voce nazionale limpida e critica), Ivano Dionigi (perché il traguardo raggiunto corona una lunga storia personale che con lui onora tutta la città),









Leone Pantaleoni (perché se il mondo fosse un rebus lui lo avrebbe già risolto col suo acume che sa di bontà) e Marcello Signoretti (perché la sua opera è sempre il miglior messaggio che Pesaro può dare di sé). Un premio speciale è stato assegnato all’Ente concerti di Pesaro per i cinquant’anni di attività.

domenica 9 maggio 2010

IL EONE DA CAGLI CHE METTE NERO SU BIANCO LA MATERIA GRIGIA

Se Bartezzaghi, Peres ed altri affermati enigmisti si occupano del creatore di giochi di casa nostra
Milanese l'uno e romano l'altro, ludolinguista il primo e giocologo il secondo, nonché tutt'e due saggisti di successo, si può senz'altro affermare come Stefano Bartezzaghi ed Ennio Peres siano i due "enigmofili" più famosi d'Italia. Come a dire che se Edipo (simbolo dell'enigmistica) fosse Gesù, essi sarebbero Pietro e Paolo.
Stefano Bartezzaghi, ludolinguista milanese di successo
laureatosi sotto Umberto Eco, è figlio del compianto Piero
(Pietro all'anagrafe), autore del più famoso cruciverba d'Italia.
Ennio Peres, il matematico romano diventato giocologo
che vanta il cruciverba più difficile del mondo.
Ebbene, Bartezzaghi e Peres si sono recente occupati di Leone Pantaleoni. Nel tascabile "L'elmo di Don Chisciotte" ecco cosa scrive il primo del rebus antologico di Leone "Sodoma e Gomorra": "I bei rebus hanno per soluzione delle frasi fatte, ma le frasi fatte non sono infinite e infatti è sempre più difficile fare dei bei rebus. Dopo gli anni d'oro, dai Cinquanta ai Settanta del secolo scorso si è incominciato a pensare che le frasi fatte fossero già sfruttate tutte, ma un rebussista, si è accorto che una frase che non sembrava affatto utile per un rebus in realtà lo era. La frase è "Sodoma e Gomorra", e quel rebussista si è accorto che conteneva un'alternativa che si poteva illustrare con un gladiatore S alle prese con un leone EG: S o doma EG o morrà. Non è la Recherche ma, nel suo genere, è un capolavoro: ed è un capolavoro di creatività perché come direbbe Anassagora "insieme erano tutte le cose (nella fattispecie le lettere di Sodoma e Gomorra) "e l'intelletto le separò e le mise in ordine". Passando ad Ennio Peres, in una sua recensione, egli scrive letteralmente: "Alcune originali trovate di Leone da Cagli sono entrate nella storia dell'enigmistica per aver contribuito ad aprire nuovi e stimolanti filoni di ricerca. Recentemente, egli ha realizzato un opuscolo contenente trenta impegnativi enigmi, tutti molto eleganti. In tema di giochi crittografici, scomodando apprezzamenti del tipo "degno di antologia e rimarchevole e dalla splendida frase", esprimono giudizi lusinghieri su Leone da Cagli anche Atlante e Pipino il Breve, ovvero due tra i più noti e apprezzati "addetti ai lavori" della nostra penisola.

SE E' L'ENIGMISTA A FAR LA FESTA ALLA MAMMA


Domenica 9 maggio è festa dedicata alla mamma. Come un seno colmo di latte, è parola turgida, mamma, per l'enigmista. Omovocalica e omoconsonantica (ammette la sola "a" e la sola "m"), si fregia di essere anche quel che si dice in gergo un antipodo diretto. Significa semplicemente che se si tien ferma la prima lettera (m) e si ruota il resto della parola (amma), sempre mamma si legge. Curiosamente lo stesso può dirsi per “papà”, mentre, nel caso di “babbo”, si otterrebbe bobba (brodaglia densa e disgustosa). La qual cosa genererebbe il cosiddetto bifronte perché babbo e bobba non sono più la medesima cosa. Prodotto per eccellenza della lallazione, vale a dire le prime sillabe che fuoriescono dalla bocca del bambino, mamma è voce etimologicamente ed intimamente legata a mammella. Debordante nei proverbi (chi ha la mamma mai non pianga, la mamma è l'angelo della casa, la mamma è l’angelo del focolare, di mamma ce n'è una sola, ecc.) in quello latino "mater semper certa est, pater numquam" si ricorda come, se l’identificazione del marchio di fabbrica femminile è indubitabile, identica cosa non possa dirsi per quello maschile. Dai Beniamino Gigli e Claudio Villa di "Mamma" al "Viva la mamma" di Bennato, passando per il "Son tutte belle le mamme del mondo" di Giorgio Consolini, anche nella musica non si scherza. Con "Niente di grave, sono incinto", già dal lontano 1973 il cinema ha creato il "mammo" ma non la "babba". E siccome tra babba e Abba il passo è breve, ecco tornare in ballo la canzone con la immarcescibile "Mamma mia" del sempreverde complesso svedese. Anche da mammo a mammone la distanza è risibile e mammone, si sa, è il bambino che non intende mollare la presa dalla sottana materna. Fenomeno regressivo quest’ultimo che i rigurgiti dell'attualità estendono al figlio cresciutello e di cui al super trafficato neologismo "bamboccione". Infine, in fatto di mamma, il posto d'onore spetta senz'altro a Maria. Con l'"ecco tua madre" rivolto tra i rantoli all'apostolo Giovanni, un Gesù dimentico della croce, ce l'ha teneramente e definitivamente consegnata.


Leone Pantaleoni

mercoledì 5 maggio 2010

SODDISFAZIONE A CAGLI

Già nominato Cagliese dell’Anno nel febbraio scorso, viva soddisfazione ha suscitato tra Bosso e Burano la notizia che Leone Pantaleoni, da sempre il Leone da Cagli della Settimana Enigmistica, è tra coloro che il 10 maggio prossimo riceveranno l’ambito premio del Circolo della Stampa di Pesaro. A soli due anni di distanza, il suo nome si aggiunge così a quello di un altro suo concittadino, vale a dire quell’Eliseo Mattiacci la cui fama di scultore ha varcato gli oceani.

SE ‘LUTHER .ING’ SI RIVELA UN PROVERBIO

Se l'enigma affonda le radici nel sotterraneo, con l’enigmista ci si può addirittura imbattere in una vena petrolifera. Enigmista come lo è ad esempio Leone Pantaleoni, da sempre il Leone da Cagli della Settimana Enigmistica che di rovelli ne inventa e propone da metter nero su bianco la materia grigia. Come nel caso di “Luther .ing” che - mai e poi mai ci credereste - nasconde nientemeno che uno dei proverbi più noti. Qual è appunto quello che narra d’un certo priore di nome Martino. Costui aveva scritto sulla porta d’ingresso una frase nella quale c’era un punto dirottato che ne stravolgeva il senso fino a capovolgerlo. La frase giusta doveva essere “Porta patens esto. Nulli claudatur honesto (La porta sia aperta. A nessuna persona dabbene sia chiusa) ma quella trascritta era invece: porta patens esto nulli. Claudatur honesto (la porta non sia aperta a nessuno. Sia chiusa alle persone dabbene). E fu così che, per quel puntino fuori posto, Martino perse il posto di priore. Bene, che c’azzecca tutto ciò con Luther King? Nel “Luther .ing” proposto da Leone da Cagli può ben vedersi coma la cappa sia stata sostituita da un punto e come si parli d’un Luther King che si chiamava Martin. Capìta allora l’antifona? E capito anche perché dagli enigmisti bisogna starsene alla larga?
Leone Pantaleoni

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01) Crittografia (frase: 7 6)
B S

02) Crittografia (frase: 7 7)
DB HPO

03) Crittografia (frase: 4 2 4)
NOME DELL'AT.ORE BANFI

04) Crittografia (frase: 4 10)
- CATINO -

05) Crittografia (frase: 7 2 5)
- QUI.T. LETTERA .. UN ALFABETO -

06) Crittografia (frase: 5 2 4)
- CH.SSA' -

07) Crittografia (frase: 8 7)
- VR VR VR VR TO -

08) Crittografia (frase: 3 4 4)
- TELEFONATEMI! -

09) Crittografia: (frase: 6 1 2 1 4 2 = 2 4 1 3 6)
D... DI NASCITA

10) Crittografia: (frase: 4 4 2 2 2 = 6 8)
IN QUEL PO.TO

11) Crittografia (frase: 8 2)
SONO RIMASTO LI’

INVITO AI CAGLIESI

INVIATEMI UN COMMENTO COL VOSTRO NOME, VI FARO' L'ANAGRAMMA.

GLI ANAGRAMMI DEI CAGLIESI

chi sono questi ?

(nome: 9, 8) = "PANCETTA CON SFREGI" Piercing mal eseguito?

(nome: 7, 7) = "RE FRA LE DOMANDE" Novello Mike Buongiorno?

(nome: 5, 7) = "CARDAR ALBERI"
Ma non era la lana?

per le soluzioni...