
Menu
Palla di serpente e api pedofile stomacose
Iena, larve nostrane gommose
Castrato di Nocino
Acari calmi e tè
Micio fetido e gallo colla nitroglicerina, Sidol, donnole torve rompicoglioni, sedano
Lumache sciantose, ramarro conico, tarli satolli
Flan, bronzo, orina
Ragni sodi e non cotti
Gatto tisico, vino con i vermi
Faina macilenta, tre zanzare querule, gamba destra di bovino e/o ragno cinese
Vespe cifose, sorde, sfigate
L’enigmista vi può togliere dai guai rimettendo a posto le lettere offrendovi prelibate pietanze:
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Filetto di pesce spada al limone e pepe rosa
Salmone norvegese marinato
Crostino catalano
Alici macerate
Taglierini caserecci all’olio di Montegridolfo, vongole nostrane e pomodorini dolci
Risotto alla marinara con crostacei e molluschi
Branzino al forno
Contorni di stagione
Torta ‘Convivio Enigmistico’
Acqua minerale naturale e frizzante, Trebbiano e Sangiovese DOC di Romagna
Caffé espresso e digestivo
Insomma: ogni pietanza del secondo menù, quello vero, è stata ottenuta anagrammando le pietanze del menù precedente, immangiabile !

Altro che cucina esotica o multietnica, con api pedofile, lumache sciantose, gatto tisico e micio fetido nella lista di Edipo c’è anche un gallo alla nitroglicerina.
Confessiamolo: quante volte siamo stati vinti dalla tentazione della furtiva occhiata al menu, mostrando aria di superiorità, quasi che il mangiare fosse un atto indegno della incorporea immagine che si vuol dare di sé, specialmente nelle pompose occasioni? Avete presente? Parliamo di quella casuale manipolazione da prestidigitatore dell'elegante cartoncino che casuale non è, simulando interesse per la sua patinata veste tipografica e dissimulandone per il contenuto. Al punto che i più colti, con i caratteri Bodoni invece dei budini e con il Courier Maiuscolo invece di Grand Marnier, ne approfittano per far sfoggio d’una cultura mostruosa per i fan di Fantozzi ed enciclopedica per i discepoli di Diderot. Cose comuni, insomma. Di tutti i giorni, purché i giorni siano quelli delle sole ricorrenze. C'è qualcosa però che ben pochi sanno in fatto di menu. Ed è cosa da gente strana, intendiamoci. Enigmisti in generale ma, nel particolare, coloro che si dilettano con quella moda di riposizionare le lettere d’una parola o frase per ottenerne altre. Leggiamole, allora, queste benedette portate, doviziosamente elencate nella lista che fa rima con rivista (nel senso di rivista e corretta). Altro che cucina esotica o multietnica! Prima portata: "Palla di serpente e api pedofile stomacose". A parte che estrarre veleno da una vipera non è come togliere inchiostro da una seppia e tirar via il pungiglione da un imenottero non è come cavar spine da un baccalà, c'è da domandarsi chi mai sia l'ape pedofila. Forse quella che vola di favo in favo (versione ‘apesca’ di navigare su Internet) per insidiare le larve? Eppure, da non crederci, ciascun boccone è stato addentato con quell’affilatissimo appetito che caratterizza ogni prima portata. La spiegazione è semplice. In realtà, quelle robacce da far rivoltare lo stomaco d’uno struzzo altro non erano se non l'anagramma d’un invitante "Filetto di pesce spada al limone e pepe rosa". Ed ecco arrivare una seconda portata che per disgrazia dell’occhio si legge "Iena, larve nostrane gommose" ma per fortuna del palato si mangia "Salmone norvegese marinato". E quindi, a seguire, un impercorribile "Castrato di Nocino" che è praticabilissimo e croccantissimo "Crostino catalano". Ci sono poi "Acari calmi e tè" (sarà quello stesso tè che ha reso tranquille le bestiole?) che nascondono "Alici macerate". Ma il bello, anzi, il brutto, ed anzi ancora il bruttissimo, viene con "Micio fetido e gallo colla nitroglicerina, Sidol, donnole torve rompicoglioni, sedano". Premessa la possibilità di dover davvero ricorrere a quel lucidante e a quel detonante per digerire il puteolente felino, che chi dice donnola dice danno ce lo aveva già spiegato Piero Angela. In ben altri termini, s’intende, ma senza comunque informarci circa la capacità del mustelide di covar un astio da zitella inacidita. E quel sedano che timidamente conclude, non sembra il velleitario ombrellino rosa che dovrebbe paracadutare il Vil Coyote che precipita da un’altura che più altura non si può? D’accordo, esso ci ricorda che le fibre fan bene all'intestino ma non dopo che i movimenti peristaltici di ciò che gli sta sopra hanno disinnescato della trinitrina! Ben diversa, la verità si rivela, al massimo, un innocuo ruttino provocato da "Tagliolini caserecci all'olio di Montegridolfo, vongole nostrane e pomodorini dolci". Si prosegue con "Lumache sciantose, ramarro conico, tarli satolli" anagramma di "Risotto alla marinara con crostacei e molluschi". Dite la verità, quei gasteropodi alla Ninì Tirabusciò non vi fanno pensare ad un balletto – stavolta d’avanspettacolo - alla maniera degli ippopotami e coccodrilli nella famosa danza delle ore di disneyana memoria? E quei minuscoli coleotteri, non li vedete anche voi ansimare per la pancia troppo piena, eruttando nuvolette di segatura? Nella lista di pranzo seguono intanto "Flan, bronzo, orina" ("Branzino al forno"), "Ragni sodi e non cotti" ("Contorni di stagione"), "Gatto tisico, vino con i vermi" ("Torta 'Convivio Enigmistico'"). E, per finire, "Faina macilenta, tre zanzare querule, gamba destra di bovino e/o ragno cinese" ("Acqua minerale naturale e frizzante, Trebbiano e Sangiovesse DOC di Romagna"). Ah, dimenticavamo le "Vespe cifose, sorde, sfigate" che altro non sono se non l’immancabile tocco finale comprendente "Caffé espresso e digestivo". Come vedete, il cerchio che si è aperto con le api si chiude con le vespe, passando per zanzare, ragni e contorno di larve. Cosicché l'entomologo ha di che ridere. Non resta che piangere, invece, al critico gastronomico. Che almeno, nel caso di "Edoardo Raspelli", il cui anagramma è "Sorrido a padelle", ha di che consolarsi con il pentolame.
Leone Pantaleoni*
*Enigmista
*Enigmista
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