sabato 3 maggio 2008

MA DOPO AVER MALTRATTATO I POLITICI, COME POTEVO NON PRENDERE DI PETTO I GIORNALISTI ?

UMBERTO ECO
E’ come Bruto
Deve avere un qualche conflitto irrisolto con il padre “Umberto Eco”. Roba da anamnesi freudiana, intendiamo. Sta di fatto che il suo istinto parricida si trasferisce su uomini che san tenere in mano le leve del comando. Prima l’augurio di prematura dipartita al Cavaliere – ricordate? -, quindi la eloquente rivelazione del suo anagramma. Eh sì, perché riposizionando le letterine del nome e cognome dell’autore del Nome della Rosa si ottiene un “E’ come Bruto” che la dice lunga sulla sua cattiva inclinazione (altro che quella del pendolo di Foucault!).

EUGENIO SCALFARI
’Re Giulio’ fa scena /
Lui, gaio francese

Nemesi vuole, inoltre, che Edipo, sia al contempo simbolo della enigmistica (il quesito che gli prospettò la Sfinge) e di quell' inconfessabile complesso incestuoso del figlio verso i genitori (inconsapevole, uccise il padre Laio e sposò la madre Giocasta).Di ringraziare gli dei che il semiologo più famoso non gli sia coevo ha quindi ragione da vendere l’autore del De Bello. Bellamente infischiandosene di un “Eugenio Scalfari” (anagramma: “’Re Giulio’ fa scena”) notoriamente infallibile nello spaccare la mela giusta del pronostico sbagliato. Del resto, se un secondo anagramma del papà di Repubblica è “Lui, gaio francese” significa che le sue previsioni, caso mai, si pronunciano con bocca a culo di gallina e la erre moscia. E allora, ormai che ci siamo, vediamo cos’ha da dire l’anagramma sui nostri giornalisti più noti.


ROBERTO GERVASO
Reso vero Bogart

Pescando a caso, ci colpisce quel “Reso vero Bogart” riferito a “Roberto Gervaso”.


INDRO MONTANELLI
Martelli di nonno

Per colui che s’illude di compensare col vistoso farfallino la vastità della propria zucca pelata van bene i secoli bui in coppia con Montanelli ma non gli aeroporti grigi di nebbia ‘chic to chic’ con la Bergman.


Insomma, una cosa è ‘Casablanca’ e un’altra cosa è ‘Crapa bianca’.


PAOLO GRANZOTTO
Totò parlò ‘ganzo’

A proposito di cinema, rifacendosi al gergo giovanilistico, “Paolo Granzotto” si richiama al meta-linguaggio del grande Antonio De Curtis (“Totò parlò ‘ganzo’”).


PAOLO GUZZANTI
Ignota puzzola

In quanto ad accostamenti 'centauri' (metà uomo e metà bestia), non gradiscono né “Paolo Guzzanti” (“Ignota puzzola”) e nè “Piero Ostellino” (“Il leone riposto”).

GIAN ANTONIO STELLA
Io Stalin galante? No!

Proprio non ci tiene il “Gian Antonio Stella” della casta ad essere parametrato con Josif Vissarionovic Dzugasvili. Ancorché messosi in ghingheri (“Io Stalin galante? No!”), intendiamo.



ANDREA TORNIELLI
E lì il treno andrà

RENATO FARINA
Fraterna noia

Premesso che per un “Andrea Tornelli” con destinazione Lourdes c’è un puntuale “E lì il treno andrà”, non v'è di che gloriarsi né per il ‘sanpioeggiante’ "Antonio Socci” (“I sai non tocco!”) e né per il ‘pulpiteggiante’ “Renato Farina” (“Fraterna noia”).



CORRADO AUGIAS
Giuda sarà Orco?

Procede alla maniera dei sonnambuli sullo stretto cornicione dell’ortodossia/eterodossia il “Corrado Augias” dell’amata rivisitazione apocrifa (“Giuda sarà Orco?”).


GIAMPAOLO PANSA
Solo papà mangia!

E passando dalla lievità dello spirito alla gravità del corpo, sono memori della grande fame bellica “Giorgio Bocca” (“ Cibo, coraggio!”), “Giampaolo Pansa” (“Solo papà mangia!”) e “Gianni Minà” (“Mangia ‘Ninì’!”).

MARIO GIORDANO
Io morirò a Gand
Come a dire 'estrema unzione' e 'matrimonio', due differenti sacramenti ma un’identica minaccia, curiosa congiunzione francofona trova l’anagramma per “Mario Giordano” e “ Giampaolo Dossena”. “Io morirò a Gand” consiglia al primo di girare alla larga dalle Fiandre, e “Io sposo a Gand? Male!” suggerisce al secondo di non pigliarvi moglie.

BENIAMINO PLACIDO
Dopo Enna, lì mi baci

In tema (anche in senso di timore) di consorti, è con loro che devono vedersela “Stefano Lorenzetto”, “Franco Ordine” e “Beniamino Placido”. Per questioni di supremazia il primo (“Terzo non le fa testo!”), di sfiducia il secondo (“Non farò credi?”) e di opportunità il terzo (“Dopo Enna, lì mi baci”). Di diffusione europea del Giornale ha deciso di occuparsi “Gianni Baget Bozzo” (“Oggi abbonate Nizza!”). Con “Bonzi e gai” “Enzo Biagi” invia fino al martoriato Tibet la sua affilata ironia, mentre dei suoi non certo inflazionati apprezzamenti ha di che pavoneggiarsene “Gianni Bisiach” (“Biagi s’inchina”). Il suo anagramma “ Rivisto, sei morto!” ci conferma quanto confidatoci da “Vittorio Messori”. Ovvero che in tempi lontani, lui redattore della Stampa, un famoso astrologo gli predisse di non farsi mai mandare come inviato in qualche guerra perché ci avrebbe rimesso la pelle!
Col pennello in punta di dita “Giancarlo Dotto” (“Colorando gatti”) e coi nervi a fior di pelle “Enrico Mentana” (“E non mi cantare!”) e “Pierluigi Battista” (“Per lui già ti sbatti!”) alle prese con figli patiti del rock metallaro. Mentre soltanto tifoso in trasferta è quello di “Bruno Vespa” (“Nove bus pa’”).


GIORDANO BRUNO GUERRI
Oggi? Un error da burino!

Amareggiato “Giordano Bruno Guerri” (“Oggi? Un error da burino!”) ma dolce come la manna “Emilio Fede” (“E’ fido miele”). Lavora ai fianchi “Maurizio Costanzo” (“Io stuzzico a norma”) mentre fiancheggia operatori del RIS “Piero Ottone” (“Noto perito”).



PAOLO LIGUORI
Oro più giallo

Setaccio in una mano e scarpe nell’altra, si bagna i piedi nel Klondike “Paolo Liguori” (“Oro più giallo”). Ma è in ritardo di oltre un secolo. C'è accanto a lui uno smarrito “Magdi Allam” che nel chiedergli: “Dammi l’alga!” pensa forse di trovarsi in una qualche battigia sulle sponde del Mar Rosso.

NATALIA ASPESI
Spesa italiana

MAURIZIO BELPIETRO
Mio zio ruba tre pile

Nel supermercato dove quale offertissima del mese campeggia l’anagramma di “Luca Goldoni” (“CONAD-luglio”), “Spesa italiana” per “Natalia Aspesi” e imbarazzanti restituzioni di “Maurizio Belpietro” col parente cleptomane (“Mio zio ruba tre pile”).


ANTONIO PADELLARO
Non dà loro la pietà

Rivolto ai suoi trinariciuti lettori “Antonio Padellaro” - si noti la identica accentazione con Unità - “Non dà loro la pietà”.


MARCO TRAVAGLIO
Valgo tra comari

Prevedibile abuso di penna giustizialista che lascia il segno nella mano per “Paolo Flores d’ Arcais” (“Calloso sarà perfido”) e tanto inatteso quanto tambureggiante mea culpa per il giacobino ”Marco Travaglio” (“Valgo tra comari”).


MICHELE SANTORO
Che stile, Romano!

Emulo del giapponese che sperduto nella jungla ignora che la guerra del Pacifico è finita da un pezzo, “Michele Santoro”, patetico e anacronistico, è l’ultimo suddito che ancora combatte per Prodi (“Che stile, Romano!”).


VITTORIO FELTRI
Trovi o rifletti

Invece che martellare la sua ‘Olivetti 32’ “Indro Montanelli” armeggia coi “Martelli di nonno” nel garage che fa rima con bricolage e “Sergio Zavoli”è ancora recluso nel silenzioso convento delle carmelitane della sua più rumorosa intervista (“V’isolo? Grazie!”). Si guarda al presente con un trascinante “Vittorio Feltri” (“Trovi o rifletti”) ed al futuro con un vaticinante “Carlo Rossella” (“L’asso crollerà!”).

CARLO ROSSELLA
L’asso crollerà!

CATERINA SOFFICI
Ci sei? Affrontaci!
LUCIA ANNUNZIATA
Tu, un’anziana Calì

Che ci sia lo zampino di un “Aldo Grasso” spacciatore (“Droga l’asso”)? Spavalda “Caterina Soffici” (“Ci sei? Affrontaci!”) e stagionata dea salgariana “Lucia Annunziata” (“Tu, un’anziana Calì”), mentre, invadendo il terreno di Mario Luzzatto Fegiz, si occupa, anzi preoccupa, dell’ugola d’oro di Cellino San Marco “Angelo Panebianco” (“C’è Albano? Piange? No?”).

ANTONIO POLITO
Noto antipolio

GIOVANNI SARTORI
Tra noi risognavi


Nel settore sportivo degni di citazione “Paolo Valenti” (“Poi t’allenavo”) e “Bruno Pizzul” (“Pruzzo in blu”). Mentre non si comprende perché il ‘padanissimo’ “Gianni Brera” abbia “Grane in Bari”.
Indossa il camice del Fleming immunologo “Antonio Polito” (“Noto antipolio”) mentre per il politologo per antonomasia, “Giovanni Sartori”, sarà l’età, sarà l’ora tarda di certe trasmissioni dov’è ospite (insalutato?), l’anagramma riserva un “Tra noi risognavi” che ci spiega come il professore si sia inoltrato ben oltre l’ingresso del regno di Morfeo. E precisamente in quella fase REM non a caso detta ‘sonno paradosso’. E cioè laddove Sartori annaffia amorosamente ogni giorno il suo già rigoglioso pregiudizio antiberlusconiano.

Leone Pantaleoni*
*Enigmista



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01) Crittografia (frase: 7 6)
B S

02) Crittografia (frase: 7 7)
DB HPO

03) Crittografia (frase: 4 2 4)
NOME DELL'AT.ORE BANFI

04) Crittografia (frase: 4 10)
- CATINO -

05) Crittografia (frase: 7 2 5)
- QUI.T. LETTERA .. UN ALFABETO -

06) Crittografia (frase: 5 2 4)
- CH.SSA' -

07) Crittografia (frase: 8 7)
- VR VR VR VR TO -

08) Crittografia (frase: 3 4 4)
- TELEFONATEMI! -

09) Crittografia: (frase: 6 1 2 1 4 2 = 2 4 1 3 6)
D... DI NASCITA

10) Crittografia: (frase: 4 4 2 2 2 = 6 8)
IN QUEL PO.TO

11) Crittografia (frase: 8 2)
SONO RIMASTO LI’

INVITO AI CAGLIESI

INVIATEMI UN COMMENTO COL VOSTRO NOME, VI FARO' L'ANAGRAMMA.

GLI ANAGRAMMI DEI CAGLIESI

chi sono questi ?

(nome: 9, 8) = "PANCETTA CON SFREGI" Piercing mal eseguito?

(nome: 7, 7) = "RE FRA LE DOMANDE" Novello Mike Buongiorno?

(nome: 5, 7) = "CARDAR ALBERI"
Ma non era la lana?

per le soluzioni...