Dopo la Via Crucis, la via trucis. Dopo il Calvario, il Calvauro. E dunque, dopo la Pasqua, il pisquano (Vauro). Calpestare il comune senso religioso. Ecco qual è oggi lo sport preferito della sedicente modernità. I cristiani? Cretini. Un crocifisso con un preservativo in testa? Arte. Il papa Ratzinger all'inferno preso a forconate da diavoli frocioni? Satira. La cancellazione del cristianesimo dalle radici d'Europa? Laicità. L'ostracismo dei crocefissi e dei presepi dai luoghi pubblici? Libertà e accoglienza. La difesa dell'ortodossia della dottrina cattolica? Papismo. Intanto, dalla Sindone di Torino che non è l’eco di cose tramandate ma un lenzuolo di lino palpabile con mano, si ricavano le seguenti lesioni: corpo flagellato da 120 colpi di flagrum romano; capo con profonde ferite da casco di spine particolarmente appuntite; spalle segnate da trasporto di trave orizzontale; ginocchia ferite da violento contatto con superfici ruvide e accidentate; volto tumefatto da percosse e impatti col terreno durante cadute a faccia in giù; polsi e piedi trapassati da chiodi; costato trafitto da lancia.
Scrive il professor Baima Bollone, anatomopatologo: "Sulla Sindone si osserva l'esistenza di un complesso lesivo di gravità tale, da risultare incompatibile con la vita". Infine l’eloquente e profetico salmo messianico: "Un branco di cani mi circonda, mi assedia una banda di malvagi. Hanno forato le mie mani e i miei piedi, hanno contato tutte le mie ossa". Morale: mentre i presepi vengono ripuliti da quel bambinello il cui sorriso potrebbe infliggere ferite mortali alla sensibilità di altrui culture, la strada del Golgotha si può asfaltare con palate di fango.
Leone Pantaleoni
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