In occasione del pensionamento dell’insegnante Ernesto Fucci che, conseguente alle nuove disposizioni di legge, impedirà allo stesso di completare l’ultimo dei cinque anni previsti dall’intero ciclo scolastico, i genitori degli alunni della IV A della Scuola primaria Anna Frank di Santa Maria delle Fabbrecce ci fanno pervenire il testo che segue:
“Per il semplice fatto che è umanamente impossibile elencare le doti e i meriti dell’ l’insegnante Ernesto Fucci, non ci è facile contenere in poche righe i nostri conseguenti sentimenti di gratitudine per lui. Sono davvero tante (avremmo voluto scrivere “troppe” se non fosse che alla provvidenza mai debbono porsi dei limiti) le cose che egli ha fatto per i nostri figli. Premesso che ha innanzitutto reso loro indolore il passaggio dalla scuola d’infanzia alle elementari, del programma scolastico è riuscito ad eluderne le sterili conseguenze di chi è solito svolgerlo come grigio disbrigo di pratiche. Aperto a tutto quanto il sociale e nemico giurato di qualsivoglia tesi preconcetta, di tale programma ne ha elaborato i temi in maniera libera ma non per questo arbitraria, dimostrando come l’imparare non collida giocoforza con l’immaginare e come la realtà possa benissimo andare a braccetto con la fantasia. Nessuno potrà mai dimenticare il suo accattivante ma anche pressante invito alla lettura (non a caso, di concerto alla moglie ha gestito in maniera egregia la biblioteca scolastica) e la sua abilità di collegare i personaggi di carta dei libri a quelli, in carne ed ossa, del vivere quotidiano. Nonostante non possa egli dirsi per ragioni anagrafiche figlio del computer al pari dei suoi scolari, non si è lasciato sfuggire la imprescindibile importanza dell’elemento informatico e il suo crescente divenire. Con autentica maestria di chirurgo, ha saputo operare nelle situazioni difficili, innanzitutto sdrammatizzandole. Sempre corretto nei rapporti con genitori e alunni, dai genitori ha saputo cavarne i frutti della migliore collaborazione. Da ultimo, ha compreso che portare a scuola il Leone Pantaleoni della ludo linguistica e degli scacchi avrebbe significato valorizzare ulteriormente il suo già inestimabile operato. Grazie, grazie di cuore, Maestro Ernesto Fucci!”
“Per il semplice fatto che è umanamente impossibile elencare le doti e i meriti dell’ l’insegnante Ernesto Fucci, non ci è facile contenere in poche righe i nostri conseguenti sentimenti di gratitudine per lui. Sono davvero tante (avremmo voluto scrivere “troppe” se non fosse che alla provvidenza mai debbono porsi dei limiti) le cose che egli ha fatto per i nostri figli. Premesso che ha innanzitutto reso loro indolore il passaggio dalla scuola d’infanzia alle elementari, del programma scolastico è riuscito ad eluderne le sterili conseguenze di chi è solito svolgerlo come grigio disbrigo di pratiche. Aperto a tutto quanto il sociale e nemico giurato di qualsivoglia tesi preconcetta, di tale programma ne ha elaborato i temi in maniera libera ma non per questo arbitraria, dimostrando come l’imparare non collida giocoforza con l’immaginare e come la realtà possa benissimo andare a braccetto con la fantasia. Nessuno potrà mai dimenticare il suo accattivante ma anche pressante invito alla lettura (non a caso, di concerto alla moglie ha gestito in maniera egregia la biblioteca scolastica) e la sua abilità di collegare i personaggi di carta dei libri a quelli, in carne ed ossa, del vivere quotidiano. Nonostante non possa egli dirsi per ragioni anagrafiche figlio del computer al pari dei suoi scolari, non si è lasciato sfuggire la imprescindibile importanza dell’elemento informatico e il suo crescente divenire. Con autentica maestria di chirurgo, ha saputo operare nelle situazioni difficili, innanzitutto sdrammatizzandole. Sempre corretto nei rapporti con genitori e alunni, dai genitori ha saputo cavarne i frutti della migliore collaborazione. Da ultimo, ha compreso che portare a scuola il Leone Pantaleoni della ludo linguistica e degli scacchi avrebbe significato valorizzare ulteriormente il suo già inestimabile operato. Grazie, grazie di cuore, Maestro Ernesto Fucci!”
Ernesto Fucci, microfono in mano,
assieme all’amico di … cattedra Leone Pantaleoni.
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