Dalle ore 21 di lunedì 29 marzo, l’enigmista e ludolinguista Leone Pantaleoni sarà ospite della Parrocchia di Cristo Re per parlare della Sindone, il telo di lino che secondo la tradizione avvolse il corpo di Gesù deposto dalla croce. Quella medesima Sindone che a partire da sabato 10 aprile e fino a domenica 23 maggio sarà di nuovo esposta al pubblico a Torino dopo le ostensioni del centenario dalla prima fotografia (1998) e dell’anno giubilare (2000).
Testimone d’un uomo prima vivo (sangue sgorgato intra vitam) e quindi morto (sangue post mortale), la Sindone non porta traccia alcuna di processi putrefattivi, a partire dall’alone di ammoniaca che avrebbe dovuto depositarsi sul lenzuolo attorno alla zona delle labbra del cadavere. "La Sindone" afferma Pantaleoni "più di un'icona, è una reliquia. E, più d'una reliquia, è una presenza".
Testimone d’un uomo prima vivo (sangue sgorgato intra vitam) e quindi morto (sangue post mortale), la Sindone non porta traccia alcuna di processi putrefattivi, a partire dall’alone di ammoniaca che avrebbe dovuto depositarsi sul lenzuolo attorno alla zona delle labbra del cadavere. "La Sindone" afferma Pantaleoni "più di un'icona, è una reliquia. E, più d'una reliquia, è una presenza".