Quando giocare con le parole non è sinonimo dello scherzare coi santi
Scherza coi fanti, dice il saggio, ma lascia stare i santi. Da tale dettato sembra però ritenersi esentata quella scienza che a suon di rovelli mette nero su bianco la materia grigia. Quella medesima che osa coniare una Settimana Mistica che per assonanza fonetica fa il verso sia alla Rivista che vanta innumerevoli tentativi d'imitazione che a quel culminante squarcio quaresimale che, noto sotto il nome di Settimana Santa, si fregia d'un numero incalcolabile di fedeli.
Scherza coi fanti, dice il saggio, ma lascia stare i santi. Da tale dettato sembra però ritenersi esentata quella scienza che a suon di rovelli mette nero su bianco la materia grigia. Quella medesima che osa coniare una Settimana Mistica che per assonanza fonetica fa il verso sia alla Rivista che vanta innumerevoli tentativi d'imitazione che a quel culminante squarcio quaresimale che, noto sotto il nome di Settimana Santa, si fregia d'un numero incalcolabile di fedeli.
una rivisitazione quaresimale
della Settimana Enigmistica
griffata Leone da Cagli.
Tanto per cominciare, ci si può riferire a quell'ermetico botta e risposta fra Gesù e Pilato nel pretorio. E cioè al quando il procuratore romano, dal più profondo del suo cuore di scettico, nel domandare: "Quid est veritas?" (cos'è la verità?), si sente ribattere: "Est vir qui adest" (è l'uomo che ti sta dinnanzi). Ebbene, ancorché cambiate di posto, le 6 vocali ed 8 consonanti della domanda sono le medesime 6 vocali ed 8 consonanti della risposta. Un anagramma, insomma. Proprio come anagramma uno dell'altra sono la prima e la seconda parte della frase: "Il Cireneo scortava / la Veronica e Cristo". Ancora: se a Carol Wojtyla s'italianizzano la "j" e la "y" trasformandolo in Carol Voitila, ecco che per riposizionamento di lettere, nome e cognome si riassumono in un sorprendente "l'alto vicario". E siccome da riassunto a sunto il passo è breve, la facile battuta “sunto sùbito” è presto servita su una patena d'argento. La sorpresa può farsi addirittura meraviglia nel caso di "Stefano protomartire" le cui lettere si ricollocano in un verace "santo morto fra pietre" e ci ricordano che finì lapidato il primo testimone di Cristo. A seguire, meritevoli di citazione ci appaiono Giuda Iscariote (die' guai a Cristo), San Gregorio Magno (gran seggio romano), Girolamo Savonarola (saliva al rogo romano), Santa Teresa d'Avila (destinata a salvare) e Pietro Celestino (eletto, ci ripensò). Per chi non rammentasse, Pietro del Morrone, scelto papa nel 1294 col nome di Celestino V, abdicò dopo soli quattro mesi.
Anagramma, sempre anagramma, fortissimamente anagramma, come si nota. Che nell'imminenza d'una croce giammai cruciverba, fa tanto rima con il neologismo anadramma.
Leone Pantaleoni
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