Tipo curioso l’enigmista, per non dire strambo. Specie se s'infila nei panni di Babbo Natale. Appiccicando, ad esempio, le lettere ST su una gemella e TA sull'altra, sfornerebbe il rebus “stella cometa” (ST: ella come TA). Inoltre, con il riposizionamento delle lettere di "Natale" potrebbe dar corso alle indigeste varianti “altane” (terrazzi barocchi), “antela” (termine botanico), “letana” (variante di “litania”), fino a spingersi a “Tenala”, in Finlandia, proprio laddove si trova la città lappone di Babbo Natale.
Sempre in tema di anagrammi, con “La Tina, altina, lì nata, passa i Natali a Latina” si piccherebbe di far presto scoprire come il breve scioglilingua contenga ben cinque parole (La Tina, altina, lì nata, Natali e Latina) formate dalle medesime vocali e consonanti cambiate di posto. Per cambio di vocale da Natale si passa all'imperativo nòtale e al plurale natali; mentre, per cambio di consonante, al verbo dàtale e quindi agli aggettivi fatale, iatale e navale, senza dimenticarsi di nasale che può anche esser sostantivo. A parte gli scontati Natale, Natali e Nataloni con profumato contorno di varianti gastronomiche (Cappelletti, Capponi e Gallina), sfrucugliando tra i cognomi di casa nostra, si trovano inoltre Angeli, Capanna, Dromedari (i cammelli non se ne avranno), Presepi, Pastori, Stella (naturalmente Cometa), Renna, Pini, Sacco, Doni e Magi. A proposito di Magi e sempre in tema di cognomi, non rischiano di certo l'estinzione i Baldassari, Gasparri (o Gaspari) e Melchiorri. In quanto a Melchiorre si sa che lui portava incenso e Gaspare l'oro. Edipicamente parlando, curioso che oro, nonostante la brevità, sia parolina monovocalica, monoconsonantica (contiene le sole “o” ed "r") e palindroma (non varia se letta all'incontrario). Ah, lo sapevate che nel lungo ed estenuante tragitto per giungere a Betlemme, Baldassarre tirava costantemente la fila? E con distacco per giunta? Colpa del suo cammello. Che andava a tutta … mirra!
Leone Pantaleoni
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