Col nuovo anno si "oròscopa" su tutto: dalla massima crisi economica mondiale alla busta paga del pensionato con la minima; dalla preservazione delle balene alla salute del pulcioso bastardino che scodinzola per casa; dai legami sentimentali dei grandi della terra a quelli di nostra figlia (ancora in famiglia perché nessuno se la piglia). Nell'arrogarsi il potere di prevedere ciò che non prevede, l'Oroscopo si colloca agli antipodi della ragione. I razionalisti lo indicano come il più becero ricettacolo di ataviche credenze; i positivisti lo avversano come peste bubbonica; i credenti lo collocano nel girone infernale della più buia superstizione. Nonostante ciò, l'Oroscopo imperversa.
Da Fox a Branco e fino all'assai pittoresco mago Otelma (Amleto, all' incontrario), se accendi un televisore o sfogli una rivista, l' astrologo, cecchino che tira dall’alto delle stelle, t'aspetta al varco per colpirti: il Cancro? porterà salute; e così la Bilancia, nel fugare colesterolo, fosfolipidi e trigliceridi, manterrà la tua linea come livella di muratore (e non di Totò!); ed anche i Pesci, nell’assicurarti una scorpacciata di omega-3. In sintonia col Sagittario che ti renderà invulnerabile ai dardi di Cupido, il Toro, il Capricorno e l'Ariete ti terranno lontane le corna (ma per i mariti la più affidabile resta sempre la Vergine). L'Acquario? ti preserverà dai periodi siccitosi; il Leone? ti darà finalmente la forza di "ruggire" contro tutti i prepotenti che vorrebbero farti barattare la partitissima della nazionale con la Corazzata Potemkin; i Gemelli? ti salveranno dalla sterilità; E da ultimo, lo Scorpione ti preserverà dai colpi di coda che il cinico e baro destino nasconde nella faretra. Secondo il grande Ippocrate il medico ignaro di astrologia, non è degno di chiamarsi tale. Gli fa però eco il banchiere più famoso del mondo (John Pierpont Morgan): " Non i milionari usano l'astrologia ma i miliardari". Sia come sia, l'Oroscopo assolve una indistruttibile funzione catartica che nel gettare un ponte fra realtà e desiderio, ci fa sognare da svegli. Ma va preso come un gioco. E il gioco, come lo scherzo, è bello se dura poco.
Leone Pantaleoni
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