Sul mistero del celebre dipinto di Urbino, per stavolta, è di scena l’enigmista
Parto del sostantivo greco àinigma derivazione del verbo ainìttomai, la parola "enigma" significa parlare in maniera oscura. Ecco perché se si disegna una casa per significare una casa, si usa un linguaggio diretto; ma se si raffigura una pera con sopra le lettere VI per intendere "vipera" (VI+pera), dacché tra pera e vipera non v’è attinenza alcuna, si parla in corretto "enigmistichese". L'enigma che oggi, ma non soltanto da oggi, tiene banco, è senz'altro quello attinente la Flagellazione di Cristo, il capolavoro di Piero della Francesca conservato in Urbino.
Parto del sostantivo greco àinigma derivazione del verbo ainìttomai, la parola "enigma" significa parlare in maniera oscura. Ecco perché se si disegna una casa per significare una casa, si usa un linguaggio diretto; ma se si raffigura una pera con sopra le lettere VI per intendere "vipera" (VI+pera), dacché tra pera e vipera non v’è attinenza alcuna, si parla in corretto "enigmistichese". L'enigma che oggi, ma non soltanto da oggi, tiene banco, è senz'altro quello attinente la Flagellazione di Cristo, il capolavoro di Piero della Francesca conservato in Urbino.
Nel vorticoso succedersi interpretativo degli studiosi e nel concitato accalcarsi di soggetti atipici chiamati qua e là ad indagare, ultimo dei quali un poliziotto della Scientifica in perfetto stile "siesài" (CSI), manca all'appello l'enigmista che, pure, di enigmi dovrebbe intendersene. A partire da quella Numerologia che dei numeri coltiva la pretesa di studiarne il significato esoterico. Contestata per i suoi pretesi legami con credenze popolari e superstizione, di essa si sono comunque occupati cabalisti ebraici, pitagorici greci, gnostici, teologi e ricercatori di occulte corrispondenze tra i fatti della vita. Le dimensioni della Flagellazione (cm 58,3 x 81,5) richiamano la radice quadrata di 2 e dunque Pitagora, il quale, a tale valore inesprimibile come lo è il Pi greco, dovette dare l’attributo d'irrazionalità. Lo fece con la tipica ritrosia di chi si vede costretto a violare un tabù, beninteso, convinto com’era dell’assolutezza dei numeri. E fu proprio Ippaso di Metaponto, maggior rappresentante della sua scuola, a tentare di contraddirlo, cercando invano di esprimere l’inesprimibile, vale a dire la radice di 2 tradotta in frazione di due numeri interi.
A proposito di frazione, curioso infine notare come quella con 5 al numeratore e 3 al denominatore, ossia il numero dei componenti i due gruppi di persone del dipinto (partendo da sinistra di chi osserva), dia un valore assai prossimo a quello della sezione aurea, fondamento imprescindibile di quando l'arte figurativa era ricerca di un’armonia tendente all'assoluto.
A proposito di frazione, curioso infine notare come quella con 5 al numeratore e 3 al denominatore, ossia il numero dei componenti i due gruppi di persone del dipinto (partendo da sinistra di chi osserva), dia un valore assai prossimo a quello della sezione aurea, fondamento imprescindibile di quando l'arte figurativa era ricerca di un’armonia tendente all'assoluto.
Leone Pantaleoni
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