Ma che c’azzecca sesto (il piazzamento del nuotatore Giorgetti) con la sestina del Supernalotto?
Definita la statistica come il rapporto fra i casi favorevoli e quelli possibili, la probabilità di centrare la sestina vincente al Superenalotto è 1 su 622 milioni, 614 mila, 630. La qual cosa equivale a indovinare un solo abitante tra tutti coloro che vivono non in una Pesaro e né in dieci o cento, bensì in 6.500! Oppure in 1.631 province come la nostra. O ancora azzeccarne uno soltanto fra tutti quelli che compongono le 46 città più popolose al mondo, più o meno equivalenti a cinquanta volte i 13 milioni di residenti a Manila. Che poi è anche come ridurre di 208 mila volte la probabilità (1 a 3.000) di venir ghermiti da una pallottola vagante per strada durante una sparatoria e di 31.131 volte quella (1 a 25.000) di restar vittime d'un incidente aereo. Ma la statistica è cosa delicata, da maneggiare con cura. Direste mai, ad esempio, che se fosse possibile ripiegare a piacere un foglio di carta dallo spessore d’un millimetro, di riavvolgimenti ne basterebbero 23 per raggiungere gli 8.848 metri della vetta dell'Everest ? Un'altra curiosità della statistica riguarda il nostro campioncino di nuoto Giorgetti, giunto sesto al mondo ai recenti campionati iridati. Pensate, per ciascun abitante di Cagli, la città di Edoardo per l’appunto, la terra ne conta 700 mila. Significa che, a rigor di logica, egli avrebbe dovuto arrivare settecentomillesimo. Oppure che Cagli contasse una popolazione di 1 miliardo, 666 milioni, 666 mila, 666 unità. Che poi è 390 volte i 30 milioni della Tokio più popolosa al mondo. Ma torniamo a “Superenalotto” per un'ultima chiosa. Il matematico Peres, enigmista italiano più apprezzato e famoso (per lui è stato coniato il nome di giocologo), ha provato a riposizionare le 13 lettere della parola ottenendone la bellezza di 117 risultati. Ma tra i tanti anagrammi non compare "Un torto palese" recentemente trovato da "Leone da Cagli" (il sottoscritto) nel suo primo ed ultimo tentativo. Opportunamente informato della cosa, Ennio ha sportivamente ammesso la cocente sconfitta; che, perché indubbia nel suo sbilanciato rapporto di 1 a 117, è anche cogente débacle statistica.
Definita la statistica come il rapporto fra i casi favorevoli e quelli possibili, la probabilità di centrare la sestina vincente al Superenalotto è 1 su 622 milioni, 614 mila, 630. La qual cosa equivale a indovinare un solo abitante tra tutti coloro che vivono non in una Pesaro e né in dieci o cento, bensì in 6.500! Oppure in 1.631 province come la nostra. O ancora azzeccarne uno soltanto fra tutti quelli che compongono le 46 città più popolose al mondo, più o meno equivalenti a cinquanta volte i 13 milioni di residenti a Manila. Che poi è anche come ridurre di 208 mila volte la probabilità (1 a 3.000) di venir ghermiti da una pallottola vagante per strada durante una sparatoria e di 31.131 volte quella (1 a 25.000) di restar vittime d'un incidente aereo. Ma la statistica è cosa delicata, da maneggiare con cura. Direste mai, ad esempio, che se fosse possibile ripiegare a piacere un foglio di carta dallo spessore d’un millimetro, di riavvolgimenti ne basterebbero 23 per raggiungere gli 8.848 metri della vetta dell'Everest ? Un'altra curiosità della statistica riguarda il nostro campioncino di nuoto Giorgetti, giunto sesto al mondo ai recenti campionati iridati. Pensate, per ciascun abitante di Cagli, la città di Edoardo per l’appunto, la terra ne conta 700 mila. Significa che, a rigor di logica, egli avrebbe dovuto arrivare settecentomillesimo. Oppure che Cagli contasse una popolazione di 1 miliardo, 666 milioni, 666 mila, 666 unità. Che poi è 390 volte i 30 milioni della Tokio più popolosa al mondo. Ma torniamo a “Superenalotto” per un'ultima chiosa. Il matematico Peres, enigmista italiano più apprezzato e famoso (per lui è stato coniato il nome di giocologo), ha provato a riposizionare le 13 lettere della parola ottenendone la bellezza di 117 risultati. Ma tra i tanti anagrammi non compare "Un torto palese" recentemente trovato da "Leone da Cagli" (il sottoscritto) nel suo primo ed ultimo tentativo. Opportunamente informato della cosa, Ennio ha sportivamente ammesso la cocente sconfitta; che, perché indubbia nel suo sbilanciato rapporto di 1 a 117, è anche cogente débacle statistica.
Leone Pantaleoni
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