Edoardo, perché tale è il nome di Giorgetti, e VI perché sesto è lo strabiliante piazzamento ottenuto dal giovane nuotatore ai recenti mondiali di nuoto, col nome di Edoardo VI, Cagli ha incoronato il suo re. Pensate, per ciascun suo abitante, la terra ne conta 700 mila. Significa che, a rigor di logica, Edoardo sarebbe dovuto arrivare settecentomillesimo. Oppure che Cagli contasse una popolazione di 1 miliardo, 666 milioni, 666 mila, 666 unità. Che poi è 390 volte i 30 milioni della Tokio più popolosa al mondo. Ben si comprende, allora, come la statistica, nella fattispecie, sia andata in confusione. Enigmisticamente parlando, stante che la frase "Dote da oggi? Tre ori!" contiene le medesime lettere di "Edoardo Giorgetti" cambiate di posto, non è stato per ora esaudito profeta l'anagramma onomastico che gli avevamo dedicato il 9 maggio scorso, allorché la sua città natale gli ha conferito l'attestato di civica benemerenza. Ma c’è ancora un promettente futuro da attendere. Pensate, essendo quel giorno anche noi tra i destinatari del conferimento, Edoardo si ricordava ancora delle nostre lezioni di enigmistica, risalenti a quando lui frequentava la quinta elementare.
Da ultima, davvero ispirata dal genio che ai cagliesi non difetta, la vernacolare coloritura dello slogan dei suoi supporters assiepati sulle tribune: "Edo, n'dormì t'la paja, a Caj volem la medaja!". Slogan che la tivù ha pensato bene di mostrare in primo piano. Non c'è comunque pericolo, semplicemente perché Edoardo non è tipo da cullarsi nella paglia paragonata a bambagia. E, men che meno, sugli allori. Almeno fino a quando quel dischetto di metallo pregiato che i cagliesi bramano e che l'anagramma ha vaticinato, non brillerà, penzoloni, davanti al suo petto.
Da ultima, davvero ispirata dal genio che ai cagliesi non difetta, la vernacolare coloritura dello slogan dei suoi supporters assiepati sulle tribune: "Edo, n'dormì t'la paja, a Caj volem la medaja!". Slogan che la tivù ha pensato bene di mostrare in primo piano. Non c'è comunque pericolo, semplicemente perché Edoardo non è tipo da cullarsi nella paglia paragonata a bambagia. E, men che meno, sugli allori. Almeno fino a quando quel dischetto di metallo pregiato che i cagliesi bramano e che l'anagramma ha vaticinato, non brillerà, penzoloni, davanti al suo petto.
Leone Pantaleoni
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