Se il pane, oltre che di protesta, è anche fonte di equivoci
Appena sfornato, lo sciopero della pagnotta, oltre che a rimandarci alle croccanti brioches di Maria Antonietta (ma l’attribuzione della nota frase non ha fondamento storico) ed al manzoniano assalto dei forni (qui invece la storicità è acclarata), ci ricorda un curioso aneddoto. Quale? Evitar di riferire alla mamma del vostro compagno di banco Luigi che Luigi s’è fatto la michetta, perché se Luigi è vostro sodale da sempre, potrebbe anche accadere che tanta amicizia si spezzi bruscamente.
Appena sfornato, lo sciopero della pagnotta, oltre che a rimandarci alle croccanti brioches di Maria Antonietta (ma l’attribuzione della nota frase non ha fondamento storico) ed al manzoniano assalto dei forni (qui invece la storicità è acclarata), ci ricorda un curioso aneddoto. Quale? Evitar di riferire alla mamma del vostro compagno di banco Luigi che Luigi s’è fatto la michetta, perché se Luigi è vostro sodale da sempre, potrebbe anche accadere che tanta amicizia si spezzi bruscamente.

La genitrice potrebbe infatti equivocare con la frase: “… s’è fatto l’amichetta” e quindi apostrofare Luigi con quell’eccesso di severità che si traduce in effluvio di epiteti. Ed è proprio una questione di apostrofo, se ci fate caso. Beh, la michetta era invece quel prodotto tipico del panettiere che può anche passare sotto il nome di rosetta. Ragion per cui, se proprio avesse peccato, Luigi lo avrebbe commesso di gola. La qual cosa però non ci consiglia nemmeno a riferire che Luigi s’è fatto la rosetta, perché allora il problema d’apostrofo diventerebbe un problema di maiuscola (Rosetta) e, quel che è peggio, la cosa assumerebbe connotati ben più preoccupanti del filarino adolescenziale. Dal che si evince come il pane, oltre che essere oggetto di vitale protesta, può anche essere fonte di equivoci effimeri solo in apparenza.
Leone Pantaleoni
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