
Alla domanda: - Ma "Miss Italia ... ti assimila"? risponde l'enigmista col dire che "Miss Italia" e "ti assimila" sono frasi composte dalle medesime lettere cambiate di posto (anagramma). Divagazioni edipiche a parte, la verità è che Miss Italia non t'assimila per niente perché annoia. Come più non potrebbe. Diluita in un biblico numero di puntate e perciò infarcita di lungaggini insopportabili (elencazione di ospiti e componenti di giuria di cui a nessuno importa un fico secco, ivi comprese domandine ai medesimi come più banali non si potrebbe; simil interviste alle miss dove l'unico pensiero che ti suscitano è che se le bellone fossero state invece zitte avrebbero avuto tutto da guadagnarci, ecc.); ispirata a criteri selettivi sconcertanti dove non di rado Miss Italia finisce per la migliore e continua per la peggiore, quest'anno, senz'altro meritevole di menzione, è il programmato intervento di famigli e affini (così diceva Totò) delle candidate; dove, tra un "ti amo" del fidanzato e un "sei grande" d'una mammà in punta di lacrime, l'ermetismo di Ungaretti impallidisce e il "Tatangelismo" e "De Filippismo" scoppiano rubizzi di salute.

L'unica consolazione in tanto sfacelo? Considerare che se al concorso non tornano i conti (calo crescente d'ascolti) a tornare sempre sono invece i Conti. Come un tal Carlo, amico di Leonardo Pieraccioni e Calimero dei presentatori.
Leone Pantaleoni
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