Dall’8 giugno all’8 luglio ‘90 erano magiche aspettando il gol.
Per 110 km di riviera adriatica emiliano romagnola si dipingono di rosa.
A Pesaro e un po’ dappertutto in Italia, sono invece bianche.
Per coloro che soffrono d’insonnia sono in bianco.
E ancora, per Fitzgerald era tenera, per Antonioni era sinonimo di incomunicabilità, per Neil Sedaka era fatta per amare, soffrire e ricordare chi non c’è.
Inoltre, per la consegna degli Oscar è il momento dell’epifania, e in proposito, per la befana, è l’ora in cui essa viene, con le scarpe tutte rotte.
Per la Germania fu dei lunghi coltelli (l’epurazione nazista delle S.A. e degli oppositori di Hitler).
Per il regista Romero fu dei morti viventi e usò la pala per scavare le fosse come una clava per menare a destra e a manca contro la libera circolazione delle armi e il razzismo.
Per l’enigmista è sia l’anagramma di netto, di tonte e della voce verbale tento, che una serie di cambi d’iniziale che vanno dal bisenso botte (recipiente e percosse) al bisenso rotte (spezzate e tragitti designati).
E, per concludere, dove li mettiamo i notturni di Chopin e la famosa frase “Ha dda passà ‘a nuttata” di Eduardo?
Come si vede, notti al plurale o notte al singolare, sembra che il prodotto non cambi. E invece, hai voglia cambia!
Leone Pantaleoni
Nessun commento:
Posta un commento