venerdì 12 dicembre 2008

LE CATACOMBE DEL XXI SECOLO


Natale o Pasqua, croce o presepio, c' è un equivoco di fondo quando, nel pretendere di spogliare i luoghi pubblici dei propri simboli religiosi, si pensa di agire ad eroica difesa della libertà. E, peggio ancora, quasi fosse vittima designata del peggior Torquemada, di finalmente sottrarre il nobile pensiero laico contemporaneo dalla ignobile e bimillenaria mordacchia papalina.
Dovrebbe quanto meno far sorgere un minuscolo dubbio il semplice fatto che, per estensione, un tale intendimento condurrebbe a situazioni di assoluto e surreale paradosso, quali la mutilazione o schermatura di un numero incalcolabile di opere pittoriche, scultoree, architettoniche, paesaggistiche ed artistiche in genere. Nonché l'abolizione di una quantità illimitata di manifestazioni popolari, dove folklore e liturgia si fondono fino a confondersi.
L'errore prospettico di base consiste nel ritenere che nell’esporre apertamente il proprio credo, esibendone riti e mostrandone simboli, significhi collidere con quello altrui, fino a lederlo. Oppure far violenza su chi dichiara di credere, sì, ma soltanto a ciò che sia riconducibile ai suoi cinque sensi. Se, come nel primo caso, davvero si sostiene di non volere offendere credenze diverse, significa che di queste ultime se ne riconosce, almeno indirettamente, il valore. E, dunque, perché, condiviso o meno che sia, negarlo invece alle nostre? No, non si vuol declinare il proprio credo, si obietterà, ma limitarlo. Relegandolo al privato. Ma, in tal guisa, non verrebbero di nuovo confinati i cristiani nelle catacombe? Nei bui, umidi, soffocanti e franabili cunicoli sotterranei del “severamente vietato professare manifestamente”? Ed in questo modo, miliardi di credenti, quali che fossero la natura ed il grado della loro fede, non dovrebbero guardarsi bene dal praticare insieme, in un nascondimento che non fosse anche il più impenetrabile possibile? Non appare strana e sospetta, allora, quella libertà che nel mettere sarcasticamente all’indice la chiesa di ieri perché occultava pudenda di nudi artistici, di ciò che è arte sacra vorrebbe oggi nasconderne il tutto, perché tangibile spia della sua ispirata e rivelata matrice? E così, in nome di tale libertà, con dipinti arlecchinescamente tappezzati da risibili toppe e con sculture e monumenti donchisciottescamente ingabbiati in goffe armature, non si ammanterebbe anche di macabro il ridicolo di una già tirannica pretesa? E non appare mostruosamente sinistro che una simile libertà abbia anche a pretendere di farsi scrivere, essa soltanto, con la elle maiuscola? Cosicché, se un giorno di questi, il Cristo del Corcovado dovesse venir abbattuto alla maniera delle torri gemelle, invece che a terroristi islamici, si dia prima di tutto la caccia ai paladini della più edificante libertà.


Leone Pantaleoni

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01) Crittografia (frase: 7 6)
B S

02) Crittografia (frase: 7 7)
DB HPO

03) Crittografia (frase: 4 2 4)
NOME DELL'AT.ORE BANFI

04) Crittografia (frase: 4 10)
- CATINO -

05) Crittografia (frase: 7 2 5)
- QUI.T. LETTERA .. UN ALFABETO -

06) Crittografia (frase: 5 2 4)
- CH.SSA' -

07) Crittografia (frase: 8 7)
- VR VR VR VR TO -

08) Crittografia (frase: 3 4 4)
- TELEFONATEMI! -

09) Crittografia: (frase: 6 1 2 1 4 2 = 2 4 1 3 6)
D... DI NASCITA

10) Crittografia: (frase: 4 4 2 2 2 = 6 8)
IN QUEL PO.TO

11) Crittografia (frase: 8 2)
SONO RIMASTO LI’

INVITO AI CAGLIESI

INVIATEMI UN COMMENTO COL VOSTRO NOME, VI FARO' L'ANAGRAMMA.

GLI ANAGRAMMI DEI CAGLIESI

chi sono questi ?

(nome: 9, 8) = "PANCETTA CON SFREGI" Piercing mal eseguito?

(nome: 7, 7) = "RE FRA LE DOMANDE" Novello Mike Buongiorno?

(nome: 5, 7) = "CARDAR ALBERI"
Ma non era la lana?

per le soluzioni...