Partendo dal rosa per giungere al marrone, anagrammi come colorati addobbi di un improbabile albero natalizio
Non è detto che sian sempre i tipetti alla Pierino a farne vedere di tutti i colori. E neanche i venditori di cravatte. E, in giorni come questi, neppure gli addobbi natalizi. A recriminar posto in materia vi si aggiunge Edipo (simbolo dell’enigmistica da quando sciolse il fatidico indovinello della Sfinge) con gli anagrammi. Sapete, quel gioco che dallo spostamento di lettere di una parola (o frase) ne ottiene un’altra o altre. L'esempio classico è quello di Roma, da cui si ricavano ramo, orma, mora, amor, Omar, armo e marò, e da cui si vede come a condurre alla città eterna, al pari di tutte le strade, siano ben sette anagrammi (un per ciascuno dei suoi sette colli?). Gli esempi? Si dice rosso acceso ma se si propone un improbabile "rosa arso", l'accostamento scricchiola ma l'anagramma è saldissimo. Verde o nera, se vedo un' "oliva viola" significa che invece di dieci Martini al seltz mi son fatto un solo anagramma. E dei più lisci, per giunta. A proposito di verde, si sa che, davanti al semaforo, si vorrebbe sempre "veder verde" onde evitare l’odiata sosta. E non è “veder-verde” un anagramma? Quando sta un po’ lì “l’aglio”, da bianco, diventa “giallo”. Cosicché, per ossidazione, diventa anche un anagramma (l’aglio-giallo). Evitato di mettere il fatidico dito, tra moglie e marito, quasi fosse la più pettegola delle vicine di casa, ci può infilare l'anagramma. Infatti, se il coniuge è nero di rabbia, basta dargli un "bacino" e lui diventerà "bianco". Sempre in tema di menage familiare ci si aggiunge la tinta delle pareti della cucina. Lei la vorrebbe "arancione". - "Non c'è aria!" - protesta lui. – Più della claustrofobia ti dà ragione l’enigmistica! - ribatte la dolce metà ("arancione" e "non c'è aria" sono un anagramma) - ma io ti do torto lo stesso! – (e qui la metà è decisamente meno dolce). Poteva infine mancare l'inquinamento? Certo che no. E allora ecco spiegato perché il "Reno" è "nero" ed il "Mar Nero" è "marrone". Noi, allora, continuiamo pure a prendercela con il petrolio e con gli scarichi industriali, facendogli un baffo all'anagramma. Da sotto il quale ‘lui’ se la ride.
Non è detto che sian sempre i tipetti alla Pierino a farne vedere di tutti i colori. E neanche i venditori di cravatte. E, in giorni come questi, neppure gli addobbi natalizi. A recriminar posto in materia vi si aggiunge Edipo (simbolo dell’enigmistica da quando sciolse il fatidico indovinello della Sfinge) con gli anagrammi. Sapete, quel gioco che dallo spostamento di lettere di una parola (o frase) ne ottiene un’altra o altre. L'esempio classico è quello di Roma, da cui si ricavano ramo, orma, mora, amor, Omar, armo e marò, e da cui si vede come a condurre alla città eterna, al pari di tutte le strade, siano ben sette anagrammi (un per ciascuno dei suoi sette colli?). Gli esempi? Si dice rosso acceso ma se si propone un improbabile "rosa arso", l'accostamento scricchiola ma l'anagramma è saldissimo. Verde o nera, se vedo un' "oliva viola" significa che invece di dieci Martini al seltz mi son fatto un solo anagramma. E dei più lisci, per giunta. A proposito di verde, si sa che, davanti al semaforo, si vorrebbe sempre "veder verde" onde evitare l’odiata sosta. E non è “veder-verde” un anagramma? Quando sta un po’ lì “l’aglio”, da bianco, diventa “giallo”. Cosicché, per ossidazione, diventa anche un anagramma (l’aglio-giallo). Evitato di mettere il fatidico dito, tra moglie e marito, quasi fosse la più pettegola delle vicine di casa, ci può infilare l'anagramma. Infatti, se il coniuge è nero di rabbia, basta dargli un "bacino" e lui diventerà "bianco". Sempre in tema di menage familiare ci si aggiunge la tinta delle pareti della cucina. Lei la vorrebbe "arancione". - "Non c'è aria!" - protesta lui. – Più della claustrofobia ti dà ragione l’enigmistica! - ribatte la dolce metà ("arancione" e "non c'è aria" sono un anagramma) - ma io ti do torto lo stesso! – (e qui la metà è decisamente meno dolce). Poteva infine mancare l'inquinamento? Certo che no. E allora ecco spiegato perché il "Reno" è "nero" ed il "Mar Nero" è "marrone". Noi, allora, continuiamo pure a prendercela con il petrolio e con gli scarichi industriali, facendogli un baffo all'anagramma. Da sotto il quale ‘lui’ se la ride.
Leone Pantaleoni
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