Ha dovuto sudare le proverbiali sette “came”, pardon, cam(ici)e, Silvio Berlusconi nello spiegare che nel proferire la frase: “Non vado in b come Prodi” non voleva offendere il suo predecessore, retrocedendolo alla stregua di politico di seconda serie. Ed altre sette “came”, pardon cam(ici)e, ha intriso d’umor secreto per giurare e spergiurare che nemmeno intendeva sviolinarlo – anzi! - allorché ha aggiunto che i discorsi dell’esimio professore sono prosa.

Essendo che Berlusconi ha tolto l’ICI, e che lui è uno che le promesse le mantiene, voleva piuttosto significare un innocuo: “Non vado in b(ici) come Prodi”, nell’un caso, e un lesivo “I discorsi di Prodi sono prosa(ici)”, nell’altro. Dove prosaico, si sa, può anche sottintendere meschino, banale e volgare.

Ma per la identica e spudorata ragione, ben più è costato al cavaliere, il dover alfine convincere Bossi che nel pronunciare la frase “nord e sud”, non intendeva affatto dire “nord(ici) e sud(ici)”.
Leone Pantaleoni
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