Eccolo arrivato il 2009. Che può sembrarlo ma non è un numero primo. Quelli divisibili soltanto per 1 e per se stessi, ricordate? Già la finale in 9 ci suggerisce di dare un'occhiatina e vedere subito se sia divisibile per 7. E infatti non è un caso che 7 x 287 dia 2009. Adesso è il 287 a sembrarci un numero primo. Ma non è vero. Basta moltiplicare 7 x 41 per toccare con mano.
Curioso constatare come proprio il 287 avanti Cristo sia l'anno più accreditato tra quelli ipotizzati circa la nascita di un tal Archimede, che per la cosiddetta scienza dei numeri - dicono - avesse predisposizione.
Ad essere primo sarà invece l'anno 2011, mentre, quello immediatamente precedente al 2009 era stato il 2003. Alla faccia del fortunato romanzo del fisico e scrittore Paolo Giordano, "La solitudine dei numeri primi", chiosiamo col dire che erano stati numeri primi anche quella fitta schiera di anni che, attraverso il 1979, il 1987 e il 1997, vanno dal 1973 al 1999. Dopo il 2011, saranno primi il 2017 e il 2027.
I numeri primi vi stanno distruggendo gli ultimi neuroni? Vi sta fumando il cervello come un mortaretto di fine anno? Allora sentite il botto: a mettere in esistenziale crisi il basilare assunto che la matematica giammai possa essere un'opinione, non poteva che provvedervi quell'irripetibile fenomeno che risponde al nome di Valentino Rossi. Come? Ma dimostrando a suon di scoppiettanti e reiterati rombi di pistone che il 46, vale a dire il suo magico numero di gara, è anche un numero primo. Dite di no? Perché oltre a se stesso e all'unità il 46 ha un terzo divisore che risponde al nome di 23? Vero, verissimo. Ma, con buona pace di Archimede da Siracusa e de Fermat da Beaumont de Lomagne, è anche vero che se vince sempre, e cioè matematicamente, allora il 46 è, indiscutibilmente, un numero primo.